martedì 29 gennaio 2013

ITALIANI POPOLO CRAPULONE E CANTERINO


(Difficoltà: 2,4/5)

Le innumerevoli trasmissioni di cucina – e il successo che riscontrano – ci dicono una cosa sola: che  gli italiani sono un popolo crapulone.
Le innumerevoli trasmissioni di talenti del canto – e il successo che riscontrano – ci dicono invece che gli italiani sono un popolo canterino.


Un'arte "consumabile" è un ossimoro

Io posso comprendere il fascino dell'arte culinaria, non fosse altro che le pietanze non sono fatte per essere esibite in un museo, ma per essere consumate. La cucina è quindi un'arte solo impropriamente definita tale: non si conosce un'arte che contraddica a tal punto la sua missione da porsi al servizio della voracità consumistica del proprio tempo, ove il termine “voracità” è per una volta usato nel suo significato letterale. Il pisciatoio di Duchamp manteneva il suo stato di oggetto artistico, nonostante la sua quotidianità esibita in un eccesso provocatorio, proprio in quanto si supponeva che nessuno dovesse più da quel momento farne un uso per così dire “tradizionale”.


"Belle voci" e "grandi fiati"

Posso anche comprendere il fascino dell'arte canora, non fosse altro che il canto è per così dire un'arte priva di talento, nel senso che uno una bella voce se la trova come un dono già dato, e che al limite necessita solo di essere coltivato. Diverso sarebbe se la voce fosse uno strumento al servizio di uno spirito compositivo e creativo, invece che semplicemente interpretativo. Inoltre, fa sempre capolino l'equivoco della confusione tra “bella voce” e “gran fiato”. Molte di quelle che vengono elogiate come delle grandi voci sono in realtà delle/dei grandi urlatrici/urlatori. La maggior parte di chi si esibisce in gare canore amatoriali o a Sanremo ha in realtà una voce mediocre, indistinta e indistinguibile, per timbro e personalità, da mille altre. Tutto si riduce in soldoni a chi urla più forte. Se invece si ha un minimo di gusto uditivo risulterà facile distinguere fra una voce come quella di Tiziano Ferro (bella e innegabilmente unica) e quella di una cantante come Giorgia (impersonale, affettata, manierata, potente ma mediocre).

Conclusione polemica (e non potrebbe essere altrimenti)

Eppurtuttavia, i telespettatori italici si crogiolano nei loro passatempi culinario-canori con una solerzia e una instancabilità a loro modo ammirevoli. Il tutto mentre fuori dai loro salotti le mafie divorano ogni giorno pezzi di giurisdizione e di economia reale, e il debito del nostro Stato tocca i duemila miliardi di euro.
Gli italiani si avvicinano alla celebrazione della loro Ultima Cena, e all'intonazione del loro Canto del Cigno. Lo facessero almeno con un minimo di dignità...

L'Immaturo Vendicativo si tuffa nella merda