sabato 26 gennaio 2019

“L’UNICO EBREO BUONO E’ QUELLO MORTO”: LA SINISTRA CHE RICORDA LA SHOAH E POI DIFFAMA ISRAELE


(Difficoltà: 1,4/5)

I "palestinesi" salutano i compagni
Ogni anno, nel "Giorno della Memoria", va in scena il disgustoso teatrino della strumentalizzazione della Shoah per scopi di maquillage. Coloro che, specialmente a sinistra, si stracciano le vesti fingendo di celebrare la memoria del massacro tedesco degli ebrei sono anche quelli che poi, durante i restanti 364 giorni dell’anno, calunniano lo stato degli ebrei, Israele, fornendo supporto morale e legittimazione ideologica al terrorismo islamico palestinese che lo vuole annientare. Vedere soprattutto il Fatwa Quotidiano di Travaglio, da sempre feroce nemico dello stato ebraico, smielare sulla tragedia della Shoah è particolarmente nauseante.

E’, questo, sicuramente l'aspetto più infame dell’ipocrisia sinistrorsa, un capitolo che ci tocca ogni anno scorrere e subire. I pelosi “omaggi alla Shoah” assolvono, nella mentalità di queste persone prive di elementare decenza e umanità, a un duplice scopo:

venerdì 18 gennaio 2019

IL SEGRETO DI PULCINELLA DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA


(Difficoltà 1,7/5)

Geografia in pillole
Nella nostra epoca, siamo abituati alla gratificazione immediata: i social si incaricano di darci continui boost, o rush, di adrenalina, con le continue notifiche di messaggi appena arrivati. Lo sapevate, per es., che nelle app di social media il movimento in giù del pollice sullo smartphone per aggiornare lo schermo con i nuovi messaggi (che appaiono così in alto sul display) è stato ideato sul modello del braccio della slot machine?

giovedì 17 gennaio 2019

I CAMBIAMENTI RICHIEDONO TEMPO


 (Difficoltà: 2,1/5)

I cambiamenti richiedono tempo per dare i loro frutti. Oggi siamo abituati al “tutto subito”, perché al giorno d'oggi la nostra vita è sintonizzata sulla gratificazione immediata. Ma i comportamenti dettati da lunghe e radicate abitudini non sono attivabili e disattivabili con un switch, nè essi si lasciano modificare chimicamente. Perché questo noi siamo: un crogiolo di abitudini a lungo sedimentate.

sabato 12 gennaio 2019

ONG E SINISTRA: LA COPPIA CHE SCOPPIA


 (Difficoltà: 3,1/5)


Sinistra e ong alleate nella nuova tratta degli schiavi
Se guardiamo a organizzazioni come Amnesty, ci rendiamo conto che esse oggi tendono soprattutto all’autoperpetuazione, all’autoconservazione. E ciò in un’epoca in cui ci sarebbe, in forma senza precedenti, da lottare per i diritti umani, quelli veri (vedi lo sterminio di cristiani operato dall’Islam nelle sue terre, e la persecuzione islamica degli ebrei in Europa). Organizzazioni come queste sono dei moloch al servizio di interessi totalmente estranei a quelli dichiarati negli statuti: basta scorgere la lista dei finanziatori di molte di queste ong, e farà capolina il nome del solito Soros e della sua Open SocietyFoundation (1). C’è quindi un livello di lettura politico-economico che aiuta anche a mettere nel giusto posto azioni e dichiarazioni che altrimenti – stando solo alla mission dichiarata dalle ong - non troverebbero collocazione logica. E c’è anche un livello puramente economico: non è utile solo capire da dove  vengono i soldi, ma anche – per la gente comune che dona attraverso il 730 – capire dove vanno. E dove vanno i soldi delle ong? Bè, per quelle maggiori (e non solo) certamente la stragrande maggioranza del grano finisce a pagare stipendi, sedi e burocrazia, insomma ad alimentare l’apparato, per la sola ragione di tenerlo in vita. Alle “missioni” e alle “cause” umanitarie vere e proprie vengono riservate le briciole.