martedì 17 novembre 2015

"SVENTURATA LA TERRA CHE HA BISOGNO DI EROI": ELOGIO DELLA NORMALITA'

(Difficoltà: 1,7/)

Berlutman e Ronzin, "uomini forti" alleati fino alla morte
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”, fa dire Brecht a Galileo Galilei. Anche perchè i veri eroi sono merce rara, e se una nazione ne ha bisogno ma non ne possiede, se li crea. Quello che non è chiaro in particolar modo agli italiani, sempre febbrilmente alla ricerca dell'uomo forte a cui affidare il proprio destino, è che uno Stato ha soprattutto bisogno di normalità. E per ritornare alla normalità non basta nient'altro che un'idea di politica come “servizio al cittadino”. Se un leader politico non è in grado di servire lo Stato e la collettività, deve ritirarsi, non importa se capace ma debole o disonesto, o se forte ma incapace o disonesto.

sabato 14 novembre 2015

L'AGGETTIVO "PATETICO": USARE CON CAUTELA

(Difficoltà: 2,6/5)

L'aggettivo “patetico” si trova spesso anche nel linguaggio comune, soprattutto – va detto – nella cultura anglosassone. Esso ha però perso ormai il suo tradizionale significato – neutro e privo di caratterizzazione critica – di cosa che “che suscita compassione e commozione o tristezza” (Sabatini-Coletti), per cui si ha una scena patetica, o un romando, o una storia ecc. L'uso più caratteristico è piuttosto quello denigratorio: il “patetico” è la persona che desta imbarazzo e perciò merita commiserazione. E' colui che dimostrerebbe, anche con un solo gesto o parola, di essere un reietto, un fallito, uno sconfitto. Esso è insomma un insulto che pretende di riassumere il senso di una vita: in questo senso, è l'insulto più affrettato, pretestuoso e infondato che si possa proferire o ricevere, perchè ognuno di noi - ciò che si è - è il risultato di vicissitudini che è impossibile per chiunque – anche per noi stessi – sintetizzare in un'espressione senza che qualcosa di essenziale sia lasciato fuori. 

domenica 8 novembre 2015

IL DIAVOLO FUOR DI ALLEGORIA: LA DIPENDENZA

 (Difficoltà: 3,2/5)

La narrativa per bambini, così come quella religiosa (la religione rappresenta, dal punto di vista cultural-antropologico, l'infanzia dell'umanità) è da sempre popolata di figure edulcorate. "Edulcorate" perchè passate attraverso il filtro della trasfigurazione narrativa. Ma proprio per questo anche "drammatizzate", cioè tradotte in una scenografia suggestiva per la mente del bambino o del religioso.