mercoledì 13 febbraio 2019

LA DITTATURA DELL'ESPERIENZA

 (Difficoltà: 2,2/5)

Mi è capitato recentemente di avere subito una serie di piccoli soprusi da una collega molto più anziana – e non laureata - sul luogo di lavoro. Si è trattato di una sequela di episodi che denotavano una chiara mancanza di rispetto della collega nei miei confronti. Ho chiesto un colloquio con la dirigente – sì, anch’essa donna – la quale ci ha convocati entrambi. Senza voler sentire nulla di quello che volevo dirle, però, la dirigente ha esordito dicendo: “Io ho assoluta fiducia in [nome della collega bulla]”. Si è trattato di un modo per “mettermi al mio posto” di nuovo arrivato. Il messaggio è chiaro: non me ne frega nulla di creare un’armonia nel team che vada a vantaggio della produttività e della soddisfazione del cliente; non mi interessa nulla stabilire la giustizia in base al confronto dei rispettivi argomenti; non mi interessa niente comunicare un senso di tutela e di fiducia all’indirizzo del nuovo arrivato; non mi interessa nulla di trattenere le persone di talento; mi interessa solo che si rispetti la gerarchia di anzianità. “Chi ti credi di essere? Te lo dico io chi sei: un nuovo arrivato. Quindi subisci in silenzio e non rompere i coglioni!”