lunedì 11 novembre 2013

L'ASSE SBIECO DEL MONDO

Atlante porta il mondo sulla groppa
Mentre in altri paesi la legalità è la norma, e ci vuole un certo coraggio per essere disonesti perché si sa di incorrere in pene dure e certe, nel nostro paese vale piuttosto il contrario. Ciò è permesso dai tempi geologici della giustizia e da una legge fatta dai criminali apposta per se stessi.
In linea generale, però, è chiaro che il criminale contraccambia il rischio della galera non solo con un guadagno facile, ma anche con una indiscutibile posizione di vantaggio. Il principio è solo in apparenza scontato: i tutori della legge sono chiamati al rispetto della legge anche quando devono far rispettare la legge.
Mi spiego: “il fine giustifica i mezzi” non è motto che si addica al tutore dell'ordine, che deve sempre perseguire il criminale attenendosi al mandato della legalità e ai suoi formalismi. Il criminale può attaccare per uccidere, mentre il tutore dell'ordine può solo difendersi. Il criminale può fregarsene delle regole, il tutore dell'ordine deve rispettarle. Per potersi fregiare della nomea di giusto, il giusto deve accettare di partire in svantaggio. Questa però non è tanto una manchevolezza inerente ai codici del sistema di giustizia, che ne rispecchiano la caratteristica essenziale: la rettitudine. E' piuttosto un aspetto dell'ingiustizia del mondo, che non a caso gira su un asse sbieco.

Nessun commento:

Posta un commento