mercoledì 22 aprile 2015

VIOLENZA SENZA ATTENUANTI E RETORICA ATTENUATIVA

 (Difficoltà: 3,4/5)

Qualche giorno fa, un gay è stato aggredito con un lancio di bicchiere per il solo fatto di aver osato baciare l'amante di fronte a un bar del centro storico di Rovigo. Tra i commenti di lettori agli articoli online che hanno riportato la notizia, sono affiorati alla mia attenzione commenti di questo tenore: “E' stato un gesto da condannare; tuttavia, i due gay avrebbero potuto usare più discrezione.”
Ora, l'affermazione è sbagliata sia da un punto di vista non solo morale, ma anche logico. Di fronte a un gesto di violenza così gratuito, ogni questione di opportunità non solo deve passare in secondo piano, ma non deve essere nemmeno menzionata, perchè attua un transfert di responsabilità dal criminale a chi non ne ha alcuna. Indipendentemente dalla buona volontà del commentatore, infatti, - e comunque la si giri- la precisazione attorno all'opportunità di esporre pubblicamente il proprio affetto o passione vale come un'attenuante all'atto criminale che si è compiuto. E come se si dicesse: "Se non l'avessero fatto, non sarebbe accaduto"; è insomma, l'accettazione della violenza gratuita come una realtà a cui tutti si devono adeguare, ergo: la giustificazione di ogni violenza futura.
Un'attenuante, quindi. Ma condizione minima perchè si possa giuridicamente – e quindi di riflesso anche nell'opinionismo dei blog - concedere l'attenuante, è che vi sia stata una provocazione. E perchè si possa parlare di provocazione, è necessario che si possa decifrare un qualche nesso di causalità tra i due atti. Ma come vi può essere causalità tra un atto di violenza e il bacio tra due persone sconosciute all'aggressore? O l'aggressore ha forse ritenuto il bacio un offesa al pubblico pudore, e quindi anche a se stesso in quanto parte del “pubblico”? Bene: aveva la facoltà di rivolgersi al più vicino distretto di polizia per farsi seppellire dalle risate.

Un atto di violenza può avere una giustificazione totale o parziale nei termini della legge, e solo in questo caso si può discutere di margini di liceità in riferimento alle cause o concause che l'hanno generato. In tutti gli altri casi, la condanna deve essere incondizionata e non deve attenuarsi nella ricerca – più meno conscia – di attenuanti.

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