lunedì 13 febbraio 2017

"AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO": CAPIRE IL PROBLEMA DELL'IMMIGRAZIONE GRAZIE AL VANGELO

(Difficoltà: 4,1/5)

Cattocomunismo
Il Versante Sinistro del "Cattocomunismo": il "Multiculturalismo"

La retorica che contorna il “multiculturalismo”, in ordine di tempo l'ultima piaga ideologica che la Sinistra ha scatenato sul mondo, rientra in quello che da tempo è noto in Italia come il “cattocomunismo”. Cos'è, innanzitutto, il cattocomunismo? Eccone una definizione da Treccani:

Denominazione, usata a volte in tono iron. o spreg., della posizione assunta in politica da quei cattolici che hanno idee comuniste in alcuni ambiti (per es., in economia o nelle questioni sociali), e che quindi cercano l'intesa con le sinistre, spec. In riferimento alla vita politica degli anni '60-'70 del Novecento.

Quindi il termine “cattocomunismo” nasce per descrivere, da parte di un certo cattolicesimo “sociale”, un avvicinamento a posizioni più tipiche della Sinistra.
Ma il panorama odierno ci offre piuttosto la possibilità di un uso del termine che denota, a parti invertite, l'avvicinamento della Sinistra a posizioni più tipiche del cattolicesimo. Il concetto di “accoglienza” (dell'altro), nell'accezione che la Sinistra ne eredita dal mondo cattolico, è pertanto un concetto ideologico, perché non si appaia, se non a parole, con il necessario concetto di “integrazione”: si vuole accogliere tutti, senza limiti e senza guardare alle reali risorse disponibili e quindi alla reale possibilità di dare agli immigrati una esistenza dignitosa. La “solidarietà” (versione laica dello spirito cristiano, come il multiculturalismo lo è della “fratellanza universale” cristiana), essendo ideologica, non permette sottigliezze e distinguo calati nella realtà.
Ma se dal punto di vista del cristianesimo, che si muove sul piano dei principi e non pretende di farsi politica, l'accoglienza universale è comprensibile, dal punto di vista della Sinistra, che aspira a governare, essa porta a politiche socialmente distruttive. Gli effetti della declinazione politica del principio di fratellanza universale svolto dalla Sinistra “cattocomunista” sono sotto gli occhi di tutti negli Stati europei e in gran parte del mondo occidentale: le forme più drammatiche, per ora, si hanno in paesi come la Svezia, il Belgio e la Germania (per citarne alcuni) dove l'enorme ingresso di extracomunitari (specialmente di fede musulmana) ha portato a un caos sociale che prelude alla guerra civile.
La Svezia, in particolare, detiene il record di afflusso di immigrati (in stragrande maggioranza da paesi a religione islamica) per numero di abitanti. Questa politica immigratoria scriteriata ha valso alla Svezia, tra le altre cose, l'ambìto titolo di “capitale mondiale dello stupro”. Ecco dell'infografica:


Ama il Prossimo Tuo Come Te Stesso”

In tema di immigrazione, un connubio di ottusità ideologica, ingordigia di guadagno (vedi il lucro che coop e ong traggono dall'immigrazione incontrollata, per loro vero e proprio business miliardario) e malafede (il proposito di molti sinistri, soprattutto agli alti livelli – vedi Soros - è quello di destabilizzare la società occidentale per preparare l'avvento di un “nuovo ordine”) avvicina quindi la Sinistra alle posizioni all'oltranzismo dell'accoglienza cristiano, che non permette certo di guardare al cavillame di una sana ed equilibrata ponderazione del rapporto risorse-ingressi.
Ma l'odierna attitudine della Chiesa verso l'immigrazione è veramente fondata su una corretta interpretazione del Vangelo? O è possibile anche qui – come in molti altri casi - operare una distinzione tra questo e l'agire della Chiesa? Una condivisibile analisi che il giornalista-scrittore Magdi Cristiano Allam fa di una massima evangelica ci chiarisce il dubbio:

[…] Il Vangelo dice “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Non si limita ad esortare l'amore per il prossimo: prima di tutto dobbiamo il rispetto a noi. E poi dobbiamo intenderci su chi è il prossimo. Il prossimo è chi più ti è “prossimo”, cioè chi ti è vicino. Dobbiamo smetterla con la retorica dei migranti, il mio prossimo è prima di tutto mio figlio, che ha 31 anni ed è disoccupato. E' di lui principalmente che io ho il dovere di preoccuparmi. (1)

“Ama il tuo prossimo tuo come te stesso”. Occorre porre enfasi su “il prossimo tuo” e su “come te stesso”. “Il prossimo tuo” significa, come osserva Allam, che io devo innanzitutto pensare a chi più mi sta vicino. “Come te stesso” significa che l'amore per l'altro non deve essere a scapito di me stesso – e quindi della comunità a cui appartengo e dell'insieme di valori che la compongono - altrimenti si convertirebbe nell'odio per l'altro: infatti, se io amo l'altro al punto da permettergli di nuocermi, allora dimostro di odiare me stesso; ma se odio me stesso, allora - per effetto della stessa equivalenza espressa dalla massima. - odio in ultima istanza anche l'altro.
Una immigrazione è sostenibile – e quindi è vera “accoglienza” e "integrazione" - solo quando considero tutti gli elementi della massima evangelica dell'amore, e non la parte che più mi interessa o che meno riflessione richiede, cioè la parola “ama”. In caso contrario, aprire le frontiere significa aprire un viatico verso l'illegalità diffusa, il caos sociale e lo spettro della guerra civile, come già sta accadendo in gran parte del mondo occidentale. 
 
(1) “L'Intervista. Il vangelo di Magdi Cristiano Allam: “Basta con la retorica dei migranti, pensiamo a combattere l'Islam prima che ci distrugga.” (07/08/2016)


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