domenica 2 aprile 2023

“DIVERSITA’”: UN DOGMA DELLA NUOVA RELIGIONE "PROGRESSISTA"

(Difficoltà: 3/5)

Indottrinamento Lgbtq in una scuola americana


Il concetto di diversità, anche nelle scuole, ti viene sbattuto in faccia come un paio di manette ideologiche. Quando parla di diversità, la sinistra intende, in soldoni, la conformità di tutti con l’ideologia che le è propria. Quindi  la "diversità" non è “diversità di pensiero” (idea che non appartiene al vocabolario della sinistra), ma anzi, nella manciata delle declinazioni del suo concetto offerte dalla sinistra, essa è riconducibile alla totale aderenza al pensiero unico progressista, pena le più crude ripercussioni: è un richiamo al totalitarismo ideologico.

Così, la “diversità” riguarda tutti gli altri, non chi già sta nel culto progressista: tutti sono chiamati a essere “diversi” nel senso di abbandonare il proprio pensiero per abbracciare l’ideologia progressista. Si tratta di un intollerante appello al conformismo più intransigente.

 

Il "Marxismo Culturale"

Nel caratteristico modus operandi della sinistra, ogni concetto rimandabile alla sfera dell’umanitarismo e dei diritti umani è fatto prigioniero e immediatamente pervertito e corrotto al punto da rappresentare il contrario di quello che è nato per indicare. E’ tutto parte di una nuova strategia che alcuni pensatori di destra riconducono a Gramsci definendolo “marxismo culturale”. Si tratta di un cambio di strategia della sinistra, che, constatando il rigetto sociale generalizzato del suo rivoluzionarismo violento, si è camuffata da “sinistra moderata” per portare avanti un “socialismo democratico” dall’interno delle istituzioni. L’accesso al potere – locale e nazionale – le ha permesso così di acquisire sempre maggiori ambiti di influenza. Influenza non solo politica, ma in primo luogo culturale. Nel Secondo Dopoguerra così, essa ha spostato il focus della propria azione sull’occupazione della cultura e dell’educazione, vedendo in ciò un primo passo per l’occupazione totale e totalitaria di tutte le istituzioni che presiedono alla divisione dei poteri in un sano regime democratico: Parlamento, Governo e alte cariche dello stato, Giustizia.

I risultati di questo processo si vedono oggi, ed è per ciò che la sinistra ha ormai abbandonato ogni remora di apparire “moderata” per mostrarsi nella sua vera luce, quella originaria (1).

 

La “Diversità” per la Sinistra

 Qualche considerazione chiave per capire l’uso truffaldino che la sinistra fa del concetto di “diversità”:

1)     Ad eccezione di quando si riferisce alla “gente dell’Alfabeto” (gli LGBT, un altro enorme potenziale bacino di voti che sta diventando negli ultimi anni il fulcro della propaganda progressista), quando parla di diversità, la sinistra ne fa esclusivamente una questione di colore della pelle, gettando così indietro di almeno 60 anni le lancette dell’orologio della storia e dei progressi in termini di diritti civili: se sei black o brown, tutto t’è dovuto; se sei bianco, sei la causa di tutti i mali e non meriti clemenza. La lezione di Martin Luther King, secondo cui bisogna giudicare le persone in virtù del contenuto del loro carattere e non per il colore della pelle, è andata persa con la sinistra. Come sempre, e come succede ancor oggi, la sinistra, in particolare quella americana – che, come quasi nessuno sa o ricorda, nella Guerra Civile supportò la schiavitù, e fu l’originale fondatrice del Ku Klux Klan -, si fece portavoce dell’anti-razzismo per ragioni puramente strumentali: raggiungere l’elettorato nero.

Nel negare il fondamentale principio di King, e nel conseguente scagliarsi contro un’intero gruppo (maggioritario in Occidente) di persone, i “whites”, solo in virtù di tratti non passibili di scelta, immodificabili e irridemibili, che sono l’origine etnica, le azioni di propri lontani antenati e la quantità di melanina nella cute, la sinistra rivela un’anima razzista.

2)     Il tratto affatto superficiale del colore della pelle rappresenta per la sinistra già di per sé un elemento dirimente che ti pone in una posizione di assoluta superiorità e privilegio. Ma ciò vale solo a patto che tu sia schierato politicamente a sinistra. Essere neri e votare repubblicano significa perdere lo status sopra indicato, ed esporsi agli stessi rischi in cui incorrono i bianchi (censura, insulti razzisti, “cancellazione” da social media, perdita del posto di lavoro, violenza), se non peggio in quanto “traditori”. Lo stesso vale per il contesto LGBT: se sei gay e di destra, puoi essere fatto oggetto dello stesso trattamento che la sinistra accusa la destra di riservare ai sessualmente diversi.

Allo stesso modo, se sei bianco e “liberal” il tuo colore della pelle non conta, perché sei politicamente dalla parte giusta. E’ sufficiente ripetere a pappagallo i mantra del progressivismo e proclamare totale aderenza al Pensiero Unico per obliterare (ma solo nel proprio caso) secoli di “ingiustizie e abusi colonialisti perpetrati dai bianchi a danno di neri, latini” e quant’altro.

Ma se la validità del valore dell’anti-razzismo, dell’anti-omofobia e della “diversità” sono subordinati all’appartenenza politica, è chiaro che essi sono solo un pretesto, un congegno propagandistico per accaparrarsi voti innalzando la propria immagine e demonizzando l’avversario. La sinistra è un organismo parassitario che s’appropria indebitamente di concetti nobili e ricchi di storia, per divorarne il midollo e sputarne il guscio vuoto. Assuefatto all’uso strumentale di tali concetti per fini politici, il pubblico giunge a non credervi più, e a dismetterli con un’alzata di spalle ogni volta che ne sente parlare. I danni che la sinistra ha creato e continua a creare alle cause per cui dice di lottare sono incalcolabili e a questo punto in larga parte irrimediabili.


 Conclusione: la Sinistra è una Nuova Religione al Servizio del Male

Il progressivismo aborrisce la religione, ma è esso stesso una religione. Sono presenti: la chiusura mentale propria del culto; l’intolleranza violenta e potenzialmente genocida verso la devianza; l’affidamento a dogmi ripetuti compulsivamente (abbiamo scelgo in questo articolo di soffermarci su quello di “diversità”); la promessa di una vita ulteriore (il “sol dell’avvenire”, alias una società senza classi e confini, e multi-etnica); il pantheon di santini (che non per coincidenza include molte tra le peggiori canaglie della Storia, da da Guevara a Mao a Lenin e Stalin); il revisionismo della Storia e la negazione della scienza (2).

La sinistra è più specificamente un culto barbaro e macabro, un surrogato laico del satanismo o delle più barbare religioni primitive, che non arretra nemmeno di fronte al sacrificio umano di bambini sull’altare dei propri dogmi pseudo-laici, siano essi l’“accoglienza” (3) o la fluidità di genere (4).

Note

1) Non è mistero del resto che la spaccatura all’interno della Sinistra internazionale, avvenne non tanto per una questione di sostanza, quanto di metodo (e di tempo). I socialisti, cioè, semplicemente dubitarono della realizzabilità del progetto comunista di una rivoluzione violenta, optando così per una più realistica infiltrazione delle istituzioni rappresentative, all’interno di cui però operare per lo stesso obiettivo dei confratelli: la realizzazione dell’utopia marxiana di una società senza classi. La distinzione fra una sinistra “radicale” e una sinistra “moderata” è falsa non solo dal punto di vista concettuale, ma anche storico (come abbiamo appena visto) e quindi politico. Un simile, drammatico equivoco, ha luogo tra chi distingue fra l’Isis (che vuole instaurare un nuovo Califfato con la violenza terroristica) e l’Islam “moderato” delle varie organizzazioni rappresentative dell'Islam in Occidente.

2) “Here Are All the Different Genders You Can Be on Facebook”, di Will Oremus, Slate.com, 13/2/2014. Su Facebook – quantomeno sulla versione oltre-oceano - è possibile scegliere tra 56 generi diversi

3) “Family of EU official’s teenage daughter who was raped and killed ‘by Afghan migant’ ask for well-wishers to donate money to refugee charity as teenage ‘killer’ is reveald”, di Allan Hall, dailymail.co.uk, 6/12/2016.

E’ la tragica storia di una volontaria tedesca di Friburgo, figlia di un ufficiale dell’UE, stuprata e uccisa da un musulmano afghano, giunto nel 2016 in Germania grazie alla politica immigrazionista della Merkel. Il padre, senza mostrare alcun pentimento per la sua corresponsabilità morale nella barbara fine della figlia, addirittura rilancia, a cadavere ancora caldo, chiedendo al pubblico donazioni per il sostegno ai “rifugiati”.

4) “The dark side of transgenderism: Moral monsters are mutilating children without parental involvement”, washingtonexaminer.com, 31/7/2021.

In diversi stati americani (l’articolo cita la California, l’Oregon e Washington), leggi esautorano i genitori da decisioni riguardanti operazioni di cambiamento di sesso dei figli di minor età, ponendo la decisione nelle mani di quest’ultimi. E cioè, visto che bambini o ragazzi di 6, 8 o 13 anni non possono essere responsabili delle proprie azioni, ponendo di fatto tali decisioni nelle mani delle istituzioni educative che hanno provveduto a indottrinarli fin dall’età della coscienza sui “fasti” dell’ideologia transgender. Si tratta, senza se e senza ma, di mutilazioni sessuali di bambini rese obbligatorie per legge, un orrore che travalica l’immaginario dei più crudeli criminali nazisti. Nel senso del sacrificio di bambini all’ideologia gay va anche naturalmente la recente uccisione, a Nashville negli USA, di 3 bambini in una scuola cristiana americana da parte di Audrey Hale, una terrorista LGBTQ.

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