venerdì 19 ottobre 2018

SULL'AUTENTICITA' DI UNA "CONVERSIONE" POLITICA


 (Difficoltà: 1/5)

"Verità"
Vi è mai capitato, leggendo i commenti ai piedi di un articolo di politica, di trovare qualcuno che dicesse: “Finora ho votato per questo partito, ma adesso dico basta...” o qualcosa del genere? Una persona intelligente non può non domandarsi se commenti come questi non siano in realtà dei tentativi di ingannare le persone inducendole a credere che ci siano degli elettori hardcore di questo o quel partito che si allontanano da esso, e facendo loro pensare: “Ma se elettori della base lasciano il partito, perché non dovrei farlo anch’io?

Ora, quando io attacco la sinistra nei miei articoli, qualcuno sarebbe tentato di dire lo stesso di me. Il punto è che uno che mi legge per la prima volta non ha motivo di pensare che io sia stato un tempo uno di quegli elettori hardcore di sinistra di cui parliamo: non ricordo infatti di aver mai scritto cose del tipo “io un tempo ero di sinistra” in uno di questi articoli di critica alle posizioni progressiste. Il motivo? Non ne ho bisogno: è sufficiente che uno prenda uno dei molti miei articoli d’antan in cui manifesto posizioni progressiste da hardliner per convincersi della sincerità delle mie posizioni attuali. Non posso aver finto per tutto questo tempo (e per tutti questi articoli) posizioni e idee che non sono le mie, giusto per apparecchiare l’effetto dirompente di una mia futura “conversione”: solo pensare che questo sia possibile rivelerebbe un complottismo tale da far impallidire la credenza dell’invasione dei rettiliani. Nessuno è così machiavellico, tanto meno io.

Gli autori di questo blog hanno una certezza in merito all’autenticità e sincerità della mia posizione politica attuale, e quindi della mia onestà intellettuale, almeno per quel che riguarda questo aspetto: il sottoscritto era realmente di sinistra, e della sinistra abbracciava le posizioni più estreme (alcune di esse impronunciabili). Poi, si è allontanato dalla sinistra con la stessa forza e veemenza di chi ha capito di aver vissuto in una assoluta bolla di autoreferenzialità ideologica, sostanzialmente distaccata da ogni credibile riferimento con la realtà, e che l'avrebbe portato a diventare una gran brutta persona. Vista la mia storia, nessuno può parlare di me come di uno che finge una posizione politica che non ha mai avuto per poter poi dire, propagandisticamente: “So di cosa parlo, ero così anch’io, ma poi ho visto la luce e mi sono convertito. Lo stesso puoi fare tu!” Volessi, io queste cose le potrei invero dire, ma a ragion veduta e con sincerità. Preferisco però far parlare i fatti e la ragione; e la mia storia intellettuale, per la quale parlano i passati articoli del mio blog, se qualcuno volesse andare a leggerseli.

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