sabato 26 gennaio 2019

“L’UNICO EBREO BUONO E’ QUELLO MORTO”: LA SINISTRA CHE RICORDA LA SHOAH E POI DIFFAMA ISRAELE


(Difficoltà: 1,4/5)

I "palestinesi" salutano i compagni
Ogni anno, nel "Giorno della Memoria", va in scena il disgustoso teatrino della strumentalizzazione della Shoah per scopi di maquillage. Coloro che, specialmente a sinistra, si stracciano le vesti fingendo di celebrare la memoria del massacro tedesco degli ebrei sono anche quelli che poi, durante i restanti 364 giorni dell’anno, calunniano lo stato degli ebrei, Israele, fornendo supporto morale e legittimazione ideologica al terrorismo islamico palestinese che lo vuole annientare. Vedere soprattutto il Fatwa Quotidiano di Travaglio, da sempre feroce nemico dello stato ebraico, smielare sulla tragedia della Shoah è particolarmente nauseante.

E’, questo, sicuramente l'aspetto più infame dell’ipocrisia sinistrorsa, un capitolo che ci tocca ogni anno scorrere e subire. I pelosi “omaggi alla Shoah” assolvono, nella mentalità di queste persone prive di elementare decenza e umanità, a un duplice scopo:


  • la rimemorazione della Shoah è per loro, innanzitutto, un paravento per nascondere l’antisemitismo rivelato dalla guerra di calunnie contro Israele, da 40 forse l’unico vero caposaldo della sinistra mondiale. Spendendo qualche comoda parola di falso struggimento per la Shoah, la sinistra spera di nascondere con un gioco di prestigio l’odio anti-ebraico che la afferra: “Visto? Non siamo antisemiti: omaggiamo la Shoah!” La sinistra che "piange" gli ebrei morti di ieri è la stessa che celebra i vigliacchi attacchi terroristici contro gli ebrei vivi di oggi ad opera di fanatici religiosi fatti passare per “combattenti per la libertà”: è proprio vero che, per i “progressisti”, l’unico ebreo buono è quello morto.
  • In secondo luogo, e in la sinistra strumentalizza la Shoah per portare acqua al mulino della propria politica, la quale appare oggi tutta appiattita sull'immigrazione: imbastendo assurdi e svergognati paralleli fra gli ebrei vittime della Shoah e gli immigrati che cercano di violare i nostri confini da clandestini per campare di welfare (1 e, tra le risate generali, 2, giusto per fare due esempi), la sinistra cerca di manipolare l’opinione pubblica nella direzione dell’accettazione incondizionata dell’invasione. “Se non accettate l’invasione, siete come i nazisti”, è il messaggio che si vuol recapitare al Paese. Naturalmente, l’accostamento fra ebrei e questi "rifugiati" dal Terzo Mondo è talmente assurdo e insultante che anche solo cercare di spiegare le ragioni della sua assurdità sarebbe un insulto all’intelligenza del lettore medio. Per i meno intellettualmente attivi, basti dire che gli ebrei sterminati dai tedeschi erano cittadini europei a cui fu sottratta ogni proprietà e ricchezza, e che furono accompagnati allo sterminio sitematico e programmato tra il plauso o l'indifferenza di chi avrebbe potuto combattere ciò. Nulla di questo si riscontra tra le vicende dei "profughi", in realtà clandestini privi di documenti che hanno vinto a milioni il jackpot della vita, avendo l'ardire di bussare alle nostre porte e ricevendo, senza averne alcun diritto, ospitalità: vitto, alloggio, scuola e sanità gratis, mancetta, telefonino e ricarica, vestiti Adidas e chi più ne ha più ne metta. Il tutto con il sostanziale appoggio delle elite politiche, istituzionali e finanziarie (basti qui menzionare la galassia delle ong foraggiate dai vari Soros; e i governanti europei, almeno finché i "no" di Salvini non ne rivelassero l'ipocrisia). Paragonare questi falsi poveri-veri privilegiati (essi non sono i "poveri" dell'Africa, ma semmai la sua classe media, che può permettersi i 3-5000$ del viaggio verso l'Italia) ai milioni di ebrei sterminati come scarafaggi dai tedeschi non è solo qualcosa di intellettualmente e moralmente disonesto: è criminale.

In un certo senso, dobbiamo essere grati alla sinistra e alla fiera degli orrori etici che essa rappresenta: raramente il mondo della natura e della cultura ci offrono paradigmi così limpidi di ciò che non è lecito pensare o fare per potersi dire persone civili, razionali e dotate di umanità. La sinistra è questo paradigma, il modello di un’abienzione morale, di un’infamia e di un’assenza di scrupoli che non guarda a niente e a nessuno. In questo preciso contesto storico-politico, disprezzare la sinistra e quello che essa rappresenta è tutto ciò che serve per potersi considerare persone degne.

(1) "'Migranti morti in mare? Come ebrei della Shoah'. Bufera sul sindaco di Padova", Il Giornale, 25/01/2019.

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