martedì 13 agosto 2013
INTERVISTA ESCLUSIVA A WALTER VELTRONI
(Difficoltà: 0,8/5)
![]() | |||
"Come tutto iniziò e mai finì..." |
Continuiamo la serie – invero appena
iniziata – delle nostre interviste a personaggi di punta del
panorama politico. E' la volta di Walter Veltroni, ex candidato
premier del Pd e attuale commentatore cinematografico del canale tv
berlusconiano Iris.
Buongiorno Veltroni. Lei è quello
che, in qualità di Responsabile Comunicazione di Massa del PCI,
garantì nell'85 il beneplacito del PCI al “decreto-Berlusconi”
di Craxi, in cambio dell'occupazione comunista di Rai3, autorizzando
la corruzione in nome della lottizzazione, e permettendo l'inizio
della videocrazia berlusconiana. Un inizio di carriera fulminante (per noi e per la Democrazia, ça va sans dire). Qualcosa da dire?
Vede, la politica è una questione complessa, che chi ha lavorato nella vita non può capire. E' vero che instaurammo una trattativa, che non ostacolammo il decreto, che non facemmo mancare il numero legale, e che sarebbe bastato un po' di ostruzionismo per far scadere i tempi utili, ma... (Veltroni a questo punto dà l'impressione di non sapere dove voleva andare a parare, assume un'espressione assente, impallando gli occhi a lumaca. Alla fine, decido di toglierlo dall'imbarazzo, ndr.)
giovedì 8 agosto 2013
NICHI VENDOLA: UN'INTERVISTA ESCLUSIVA
(Difficoltà: 0/5)
A pochi giorni dalla condanna definitiva
di Berlusconi nel caso Mediaset, che getta ombre sulla tenuta del
governo, il leader di Sel (Sinistra, Ecologia e Libertà) Nichi
Vendola ci ha gentilmente concesso un'intervista, che pubblichiamo
con orgoglio.
Onorevole Vendola, cosa pensa
dell'attuale congiuntura politica? Il governo tiene o no?
Vede, io ritengo che l'esperienza di
questo governo sia già coniugabile al preterito. Si è trattato di
una sorta di experimentatio monoatomica per la quale si è avuto
l'accortezza di lasciare a casa gli elettroni, creando un ambiente
florido per la proliferazione di materia oscura, nella quale siamo a
tutt'oggi impelagati fino al collo. Ma aldilà di ogni metafora
astronomico-escrementizia, ciò che mi preme sottolineare è che si sono trattati
i rispettivi elettori alla stregua di contractor mezzadriaci
alludendo a improbabili orizzonti georgici. Lei non trova?
lunedì 5 agosto 2013
venerdì 2 agosto 2013
IL POLITICHESE COME LINGUAGGIO DELL'IGNAVIA TRUFFALDINA
giovedì 25 luglio 2013
ITALIA "PAESE DI MERDA"?
(Difficoltà: 1,3/5)

mercoledì 24 luglio 2013
sabato 20 luglio 2013
IL "VIVERE NEL PASSATO". UNA RIFLESSIONE SULLE DIMENSIONI DEL TEMPO
(Difficoltà: 4/5)
Si dice spesso che bisogna guardare al futuro, che il passato può diventare una prigione di rimpianti e ricordi malinconici. Si dice che bisogna guardare al futuro anche rispetto al presente. Chi vive nel presente non non impara dagli errori del passato e non si prepara al futuro. C'è chi si spinge a dire che il futuro è l'unica dimensione che conta perché, tautologicamente parlando, è ciò che ci toccherà inevitabilmente.
Si dice spesso che bisogna guardare al futuro, che il passato può diventare una prigione di rimpianti e ricordi malinconici. Si dice che bisogna guardare al futuro anche rispetto al presente. Chi vive nel presente non non impara dagli errori del passato e non si prepara al futuro. C'è chi si spinge a dire che il futuro è l'unica dimensione che conta perché, tautologicamente parlando, è ciò che ci toccherà inevitabilmente.
Ma è veramente così? Il futuro merita
lo status di unica dimensione a contare fra le tre alle quali può
aprirsi la nostra vita? Il passato e il presente sono veramente delle
prigioni senza sbocchi, l'una contrassegnata da rimpianti e l'altra
da sensazioni futili e da un improduttivo “vivere alla giornata”?
mercoledì 10 luglio 2013
COME LE MAFIE ARRIVARONO A CONQUISTARE LA COSA PUBBLICA
(Difficoltà: 2,1/5)
A fronte di uno Stato disorganizzato e
inefficiente, succube di ladrocinii e incompetenza dirigenziale,
l'"Antistato" se la passa piuttosto bene.

Se ripercorriamo le tappe dell'attuale
dominio mafioso in Italia, appare chiaro che esiste una “storia
della mafia” come esiste una storia d'Italia. Di più: le due
storie per larghi tratti coincidono, come appare evidente in libri
come “Storia della Mafia” di G. C. Marino (Roma 1998).
Iscriviti a:
Post (Atom)