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Se c'è una cosa che mi fa incazzare è la frase “Dammi un esempio”, se usata con l'intenzione di invalidare una tua osservazione o critica. Con questo espediente retorico è relativamente facile confutare ogni critica senza far appello a una controcritica di merito, ma semplicemente sfuttando la proverbiale debolezza della memoria umana. Nel momento in cui il soggetto non riesce a dare nessun esempio a corredo della propria dichiarazione, si produce negli ascoltatori la netta sensazione di una mancanza di fondamento della stessa: "Non mi sai dare un esempio? Allora hai detto una falsità".A quel punto - e qualche volta ne siamo testimoni nei talk-show, anche chi ha la ragione dalla sua parte è molto probabile che passi per colui che ha torto.
IL RICATTO MORALE DELL'ESEMPIO
Se c'è una cosa che mi fa incazzare è la frase “Dammi un esempio”, se usata con l'intenzione di invalidare una tua osservazione o critica. Con questo espediente retorico è relativamente facile confutare ogni critica senza far appello a una controcritica di merito, ma semplicemente sfuttando la proverbiale debolezza della memoria umana. Nel momento in cui il soggetto non riesce a dare nessun esempio a corredo della propria dichiarazione, si produce negli ascoltatori la netta sensazione di una mancanza di fondamento della stessa: "Non mi sai dare un esempio? Allora hai detto una falsità".A quel punto - e qualche volta ne siamo testimoni nei talk-show, anche chi ha la ragione dalla sua parte è molto probabile che passi per colui che ha torto.
La debolezza della Memoria Umana
In realtà, ci sono verità talmente
consolidate ed evidenti, che l'invito a illustrarle con esempi
meriterebbe di essere smascherato nel suo fondo di volgare trivialità
e pretestuosità. Se io dico: “Socrate era una brava persona”,
non ho bisogno di corroborare questa mia affermazione con esempi,
perchè la sua verità sta inscritta da secoli nella tradizione
culturale occidentale. Se una persona mi chiede: “Hai un esempio a
prova di quello che dici?” i casi sono 2: 1) non conosce Socrate, e
quindi non può da solo evocare esempi della sua rettitudine,
per cui pecca di ignoranza; 2) sa benissimo che dico il vero, ma
cerca di mettermi in difficoltà per provare che ho torto quando sa
benissimo che ho ragione.
Se io abbocco e mi metto a pensare a
degli esempi, allora è probabile che, sul momento, non mi venga in
mente nulla. Non perchè non sappia, ma perchè la memoria umana è
fatta così: tanti più sono i dati dai quali attingere, tanto più
difficile ci risulta isolarne uno o un paio in particolare. Se ci fosse
solo un singolo motivo, legato a una dichiarazione o a un gesto, per il quale Socrate è riconosciuto come una
persona moralmente retta,
allora la nostra risposta sarebbe repentina e fulminante. Considerato
invece che le prove della rettitudine di Socrate sono molte e
disseminate nei numerosi dialoghi platonici, è probabile che anche
la prova più lampante e concreta ci sfugga: cioè, il fatto che
Socrate abbia scelto di darsi la morte con la cicuta per semplice
rispetto formale verso la legge degli uomini, che l'aveva condannato a morte da innocente.
Storia, Revisionismo e Giornalismo
Per fare l'esempio contrario, se io
dico: "Berlusconi è un delinquente", e mi venisse chiesto di
fornire un esempio a sostegno di questa mia dichiarazione polemica,
io avrei diritto di far rimbalzare l'onere della prova sul mio
interlocutore: mi provi lui che quello che dico è falso, piuttosto di
dover io elucubrare sugli innumerevoli esempi di violazione della
legge e di istituzioni di leggi pro-canaglia offerti dalla lunga
storia di B. come imprenditore e come governante.
Perchè? Non per una forma di stolto pregiudizio ("è così e basta"),
ma perchè viene a un certo punto il momento di depositare agli atti
della memoria collettiva (la “Storia”) delle conclusioni certe e
provate, senza doverle riesumare ogni volta per ritestare il loro
grado di verità, molto spesso per interessi
di parte e di bottega (il cosiddetto “revisionismo storico”). Viene il momento, cioè, di distillare dalla
cagnara quotidiana del sensazionalismo e dell'opinionismo
giornalistici quegli elementi di essenziale e provata verità che
definiscono il ruolo storico di un personaggio. Se dovessimo ogni
volta giustificare proposizioni del tipo: “Hitler è stato il più
grande criminale di guerra di tutti i tempi”, la memoria storica
degenererebbe in una rapsodia caotica e capricciosa e, semplicemente, non sarebbe più possibile.
Non è la Storia a dover rendere conto a noi,
bensì siamo noi a dover fare i conti con la Storia.
La prossima volta, fateci caso.
La prossima volta, fateci caso.
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