(Difficoltà: 4,6/5)
Giano Bifronte |
A) Nell'ambito dell'intellighenzia di ogni dove, ci sono “i profeti del giorno dopo”, quelli che scambiano presente con passato, la
constatazione del fatto con la previsione dello stesso, in una sorta di riformulazione (per forza arbitraria) della consecutio temporum. Viene da chiedersi se uno dei
motivi - oltre al fatto che non hanno nulla da dire o che non sanno
scrivere - per cui ciò che scrivono risulta spesso tanto oscuro e
incomprensibile non sia che post factum tutto quanto detto può
essere ripescato e reinterpretato (da loro ma più frequentemente da altri) alla luce dei nuovi accadimenti
per estorcergli previsioni che in realtà non hanno mai avuto
luogo, in una specie di "sindrome da esegeta di Nostradamus".