(Difficoltà 3/5)
Mi pare che sia
in atto da almeno sei-sette anni, in alcuni circoli, una tendenza a coniugare il “problema
europeo” (non nel senso che l’Europa - nel senso, beninteso, di Unione Europea - ha
un problema, bensì nel senso che l’Europa è il problema) in termini finanziari, intendendo trasformare il problema dell’Europa
nel problema dell’euro, cioè di una valuta che premia le economie del nord-Europa
(notamente quella della Germania) a scapito di quelle del sud. E’ pur vero che
l’euro, che si stampa a Francoforte, è assieme utensile e simbolo della
conquista dell’Europa da parte della Germania attraverso lo strumento stealth
della finanza: se non abbiamo sovranità monetaria, e cioè se non possiamo
stampare una nostra moneta da usare come leva per agire sui tassi d’interesse,
allora non abbiamo nemmeno sovranità politica, e le elezioni sono solo uno
specchietto per le allodole, un guscio vuoto. La moneta è stampata altrove
(alla Bce), e quindi la politica monetaria è decisa altrove, e così i tassi: in
questo modo, siamo sotto costante ostaggio dei mercati internazionali e dello
spread.