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Se si prova a dare uno smartphone con
lo schermo tattile a un vecchio, si vedrà che l'istinto di questo
sarà quello di premere le icone sullo schermo come se fossero dei
pulsanti fisici, meccanici: con forza, e non semplicemente sfiorando.
E' un fatto curioso che fa riflettere sul ruolo sempre più importante che il progresso
tecnologico riveste nel modo di pensare l'evoluzione umana. Il
nonnetto è ancora legato a un'epoca in cui la tecnologia era
meccanica, e non “digitale”: occorreva azionare meccanismi, e non
sfiorare con un dito.
Il concetto di “digitale” è da me
qui usato in maniera impropria, suggestivamente e non guardando alla
realtà storica del termine. La tecnologia digitale precorre infatti
la rivoluzione degli schermi “touch” che si è legata alla diffusione degli
smartphone e dei tablet, e si riferisce all'era dei computer. Gioco
insomma sull'ambiguità insita nel termine: da un lato infatti
“digitale” deriva dal latino “digitus” (dito),
dall'altro esso è transitato attraverso l'inglese al significato di
“elaborazione numerica” (i “digits” sono in inglese le
“cifre” numeriche, che traducono il modus operandi del computer).