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Pressione fiscale in Italia: in crescita pressoché costante |
Da investitore di borsa, so che l’acquisto di azioni equivale
all’acquisto di un pezzo di azienda: è
partecipazione al capitale di quell’azienda.
E so che i dividendi che mi vengono corrisposti a ogni quarto dell’anno (per la
Borsa americana) sono una distribuzione degli utili ai quali la quota di possesso
di quell’azienda mi dà diritto. Uno investe in borsa per guadagnare, cioè per
partecipare degli utili. Il guadagno di borsa può derivare da questi utili, e
quindi abbiamo i
dividendi (i dividendi sono di norma una porzione del
clash
flow, cioè della liquidità che un’azienda si trova ad avere a disposizione al
netto degli utili reinvestiti o devoluti a copertura di rate di debito, o altro);
ma il guadagno può derivare anche (e qui sta il vero fascino della borsa), dalla
speculazione, cioè dalle oscillazioni del valore dell’azione di quell’azienda,
che possono anche non avere nulla a che fare con la reale performance
finanziaria della stessa. In quest’ultima accezione, la borsa viene ad
assomigliare più a un
casinò che ad altro.