(Difficoltà: 4,5)
L'arte di
Christo (una specie di
Land Art) è un'arte-evento. Da una parte, essa sembrerebbe esprimere
la caducità del prodotto artistico, che s'inscrive pur sempre nel
mondo e quindi soggiace al carattere perituro dell'esistente, tanto più se questo mondo è un frenetico succedersi di
mode in una società
iper-consumistica. L'eternità dell'opera d'arte è così un'illusione: il massimo a cui
l'opera d'arte possa aspirare è un'installazione nel
museo, a
testimoniare un periodo di vitalità passata. Ma – qui il punto –
come la vita – per quanto effervescente – lascia il posto alla
morte, così la vitalità culturale dell'opera d'arte lascia il posto
al magone della nostalgia storicistica. La presenza dell'oggetto
d'arte nel museo lo costituisce a oggetto di una siffatta
contemplazione, e ciò proprio nel momento in cui ne sancisce la
solenne consacrazione di fronte allo spirito della Storia: se
il
cesso di Duchamp non stesse in un museo, esso apparirebbe come un
qualunque pisciatoio, ma almeno manterrebbe la sua vitalità –
seppur triviale - di oggetto d'uso quotidiano.