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"Come tutto iniziò e mai finì..." |
Continuiamo la serie – invero appena
iniziata – delle nostre interviste a personaggi di punta del
panorama politico. E' la volta di Walter Veltroni, ex candidato
premier del Pd e attuale commentatore cinematografico del canale tv
berlusconiano Iris.
Buongiorno Veltroni. Lei è quello
che, in qualità di Responsabile Comunicazione di Massa del PCI,
garantì nell'85 il beneplacito del PCI al “decreto-Berlusconi”
di Craxi, in cambio dell'occupazione comunista di Rai3, autorizzando
la corruzione in nome della lottizzazione, e permettendo l'inizio
della videocrazia berlusconiana. Un inizio di carriera fulminante (per noi e per la Democrazia, ça va sans dire). Qualcosa da dire?
Vede, la politica è una questione complessa, che chi ha lavorato nella vita non può capire. E' vero che instaurammo una trattativa, che non ostacolammo il decreto, che non facemmo mancare il numero legale, e che sarebbe bastato un po' di ostruzionismo per far scadere i tempi utili, ma... (Veltroni a questo punto dà l'impressione di non sapere dove voleva andare a parare, assume un'espressione assente, impallando gli occhi a lumaca. Alla fine, decido di toglierlo dall'imbarazzo, ndr.)
Berlinguer – si ricorda? È quello della “questione morale” - morì il 7 Giugno del 1984, mentre l'orchestrazione della marchetta da Lei capitanata è fatta iniziare nel settembre dello stesso anno, quando Lei e Occhetto incontraste in segreto Berlusconi per parlare di tv. Non potevate almeno aspettare che il cadavere di Enrico si raffreddasse?
Guardi, Enrico Berlinguer fu uno
statista di rilievo mondiale, che trainò la protesta nel Paese in
un'epoca di sconvolgimenti irre...
Salti le pippe, Veltroni, non vorrei
rubarLe troppo del Suo tempo.
… dicevo, deve sapere che un giorno
Berlinguer mi invitò nel suo ufficio per parlarmi dell'applicabilità
di alcuni spunti statutari nell'ottica di un'opzione
socialdemocratica paneuropea. Deve sapere che lo Sveriges
Socialdemokratiska Arbetareparti...
Sì, vabbè, ho capito, passiamo
alla prossima domanda. Prima, collaborate all'approvazione del
“decreto Craxi-Berlusconi”; poi passate 20 anni a fare leggi
pro-Berlusconi quando siete al governo, facendogliele comunque
passare quando non lo siete. E potremmo continuare all'infinito,
dall'indulto tagliato a misura per Previti alle decine di deputati
vostri assenti in Parlamento per far passare lo scudo fiscale.
Adesso, vi siete alleati con uno che, oltre a essere uno sporcaccione
frequentatore di minorenni, è diventato nel frattempo anche
ufficialmente un pregiudicato, e vi ostinate a governarvi assieme,
dribblando tra l'altro le pressioni per farlo decadere in nome di una
legge quasi vecchia come la Repubblica, che mai in 20 anni avete
applicato. Non vi fate un po' schifo?
Guardi, io penso che si è fatto troppo
rumore attorno alle questioni giudiziarie del Cavaliere. Non
dimentichi che l'antiberlusconismo rafforza il berlusconismo, un po'
come notoriamente l'antibiotico rafforza il biotico. Ma io credo nel
primato della politica sul giudizio, e quindi credo che Berlusconi
vada battuto sul piano politico, non su quello giudiziario.
Un breve campionario delle
supercazzole con scappellamento a destra a cui ci avete abituato...
Questo lo dice Lei, ma le faccio notare
che io non ho mai parlato bene di Berlusconi e non ho mai cercato di
giustificare o sminuire i suoi problemi giudiziari e i loro effetti
sulla politica di questo Paese. La sfido a trovare un'intervista dove
io dico, per esempio, che Berlusconi va battuto sul piano politico,
non su quello giudiziario.
E di Renzi, che mi dice?
Renzi è un fighetto di merda. Fa il
gradasso perché ha la laurea, ma è solo uno dei tanti imitatori di
Benigni. E Le dirò di più: se quello stronzetto crede di far
carriera smerdando i suoi colleghi di partito più anziani, io e
D'Alema gli faremo rompere il culo. Il Pd ce l'ha in mano D'Alema, e
le briciole di Partito che mi sono conquistato sono mie e guai a chi
me le tocca. Del resto, l'assetto del partito è stato fissato da
molto prima della sua nascita. Gli accordi che ne cementano gli
equilibri interni sono chiari dall'inizio: per le questioni giudiziarie e le riforme del Paese,
ci caliamo le brache di fronte a Berlusconi; per le questioni ideali e etiche, ce le caliamo di fronte ai cattolici ex-Margherita; per le
questioni di politica economica, ce le caliamo di fronte alla
Comunità Europea. Nessun coglioncello con la “c” moscia può
permettersi di turbare questi equilibri. Cazzo! Porca troia! Dio...
Ma, Veltroni! Questo non è lo stile
del timido e moderatamente intelligente politico che noi tutti conosciamo!
Ha visto? Lo consideri testimonianza
del mio impegno a riformare il carattere della Sinistra italiana.
Adesso la saluto!
Grazie a Lei. E comunque, almeno su
Renzi mi trova parzialmente d'accordo.
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