lunedì 20 gennaio 2014

LA SCARSA MEMORIA DEGLI ITALIANI

(Difficoltà: 3,8/5)

Personificazione dell'Italia di Cesare Ripa (1550 ca.-1622)
Voci critiche hanno diffuso l'opinione che il popolo italiano abbia in genere pochissima memoria storica. Non è certo da questo palco che può venire una rettifica a questa idea. La memoria dell'Italiano medio è talmente volatile, e la sua capacità di tenere una medesima posizione ideale talmente transeunte, che gli unici sondaggi che contano sarebbero quelli del giorno prima, quando però, nel caso delle intenzioni di voto, la regola del silenzio elettorale li renderebbe impossibili.

Gli italiani hanno scarsa memoria, e questo è vero. Ma si tratta di un dato storico, più che di un dato psichico: gli italiani non hanno memoria perchè non hanno una storia abbastanza lunga da farsi tradizione. L'Italia come nazione è una realtà talmente inconsistente da far ipotizzare che essa non sia mai esistita oltre l'aspetto nominale e gli inni di guerra, e che lo Stato Italiano stia al popolo italiano come la UE sta ai popoli europei: un semplice involucro economico-amministrativo senza nessun sostrato identitario.

La memoria è diversa dal semplice ricordo: la memoria è narrazione, è un continuum. ed è fatta di tutti i racconti della propria storia che si tramandano di generazione in generazione. Tutti i soggetti sociali sono implicati: dal nonno che racconta la guerra sul campo agli intellettuali storici e ai giornalisti che ne indagano le cause e i suoi riflessi nel presente. La narrazione richiede tempo, per farsi tradizione e quindi identità.

Ma, a ben vedere, non è nemmeno corretto dire che l'Italia non ha avuto il tempo materiale per formarsi un'identità nazionale: il caso della Germania dopo Bismarck dimostrerebbe il contrario. L'Italia non ha avuto sufficiente tempo perché non ha voluto darselo. Bisogna dire quindi che il problema è essenzialmente storico, ma talmente atavico e radicato da diventare una connotazione antropologica. Per concepirci come una popolazione unita, occorre concepire l'idea di un interesse comune e nazionale; per concepire questo interesse, bisogna imporre una svolta storica; per imporre una svolta storica, bisogna cambiare ciò che l'Italiano è. 
Auguriamogli buona fortuna.

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