domenica 18 ottobre 2015

MANGIATOIA ITALIA: IL GOVERNO AGGIUNGE UN POSTO A TAVOLA PER GLI INSEGNANTI

(Difficoltà: 0,6/5)

"Da oggi un pò meno"
Ci sono mestieri che sono una missione: il medico, il giudice, il poliziotto, l'insegnante. Nessuno costringe chicchessia a intraprendere simili mestieri, gonfi di frustrazioni, insoddisfazioni, tensioni e rischi. Questi lavori mettono chi li abbraccia a contatto con la società vera e, inevitabilmente, con tutti i suoi problemi. Eppure c'è chi li svolge, spesso con abnegazione e reale senso di servizio pubblico.
Forse ancor più della polizia, mi sento di poter dire che la classe degli insegnanti è quella che meno interpreta il suo ruolo come dovrebbe.
La notizia del “bonus” di 500€ rivela ancor di più un atteggiamento equivoco verso la propria “missione”. Quella del “bonus” di 500€ è l'ennesimo scandalo: come per i “rimborsi” elettorali, si parla di un rimborso che è devoluto prima ancora della rendicontazione delle spese. Una contraddizione in termini che rivela il vero significato dell'atto: l'ennesima compravendita di consenso da parte del Mentitore di Rignano, proprio come per i famosi 80€. L'ennesimo schifo, l'ennesima spudoratezza.
Ma qual è la reazione degli insegnanti, categoria famosa ormai solo per piangere miseria e presentarsi nelle piazze con il cappello in mano, di fronte al palese tentativo da parte del governo di comprarseli? Proprio quello che più ci si sarebbe aspettato: un miserabile toto-acquisti: "Che se compramo?" E a conferma che i docenti hanno mangiato la foglia e concepiscono il “bonus formazione” per quanto in realtà è, il sito “Orizzonte Scuola” riporta che solo un misero 16 % intende effettivamente spenderlo per la formazione, per corsi, master o per libri e abbonamenti a riviste. Il 58% intende spenderlo per “hardware o software” (link). Scorrendo poi i post (a tratti da far cadere le braccia) nella relativa pagina di Facebook, si comprende cosa raggruppi questa ultima voce: infatti, c'è già chi, facendosi scrupoli, si chiede se sia possibile far passare l'acquisto dell'Iphone come “spesa di formazione”. Ma si tratta di uno scrupolo che tradisce una certa ingenuità: i più scafati sanno che nessuno dovrà rendere conto di niente, perchè un “rimborso” che precede la rendicontazione invece di seguirla chiamasi piuttosto, appunto, "regalia", un modo per ricomprarsi gli insegnanti e il loro voto dopo le ire sulla “Buona Scuola”. (Un insegnante, poi, medita addirittura di pagare con i 500€ la rata del condominio). Missione compiuta? Con ogni probabilità. 

P.s.: Citazione di merito per l'unica insegnante ad aver capito cosa dignità detterebbe di fare del malloppo: "Dovremmo rispedire l'importo al mittente, come forma di protesta contro la legge 107/2015." Visto? Non era poi così difficile. Bravo!

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Aggiornamento 25/10/2015. Apprendo che nel toto-acquisti si sono aggiunte due nuove voci: il canone tv e Sky (v. "500 euro di formazione. Posso comprarci il canone ray? E la Pay tv?"). Indietro così!

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