giovedì 20 giugno 2024

ELOGIO DEL GORILLA

 (Difficoltà: 2/5)

In un’epoca in cui tutti sembrano fare la voce grossa e cadono nella vecchia trappola di credere che urlare e incazzarsi significhi aver vinto il dibattito o la causa, ci arriva l’esempio del gorilla. E’ difficile dire se si tratti di un trend o semplicemente del lavorio dell’algoritmo, ma noto diversi video di gorilla nel mio feed di Youtube. Il gorilla è per me esempio della forza calma. Il gorilla è come il mare: per la maggior parte del tempo è quieto, ma ogni tanto ti dà un promemoria di ciò di cui è capace, del fatto che non devi scambiare la sua placidità per debolezza, quasi ti inviasse una tacita richiesta di essere dominato.

E non è solo una questione di atteggiamento: è la natura del gorilla a dettare la sua pacificità. Nel rapporto tra volume corporeo e forza fisica il gorilla è il dominatore del regno animale. Ciò si deve al volume e alla qualità della sua muscolatura. Eppure il gorilla non uccide altri animali per alimentarsi, se si esclude qualche invertebrato: è un animale vegetariano. Esso non ha bisogno di aggressività, perché non deve uccidere. L’unica aggressività che dimostra è a scopo difensivo. Per natura e per abitudini alimentari, infatti, il gorilla è una garanzia di convivenza pacifica: non deve invadere lo spazio altrui per cercare cibo. Ma il gorilla, che, soprattutto in relazione al potenziale offensivo di cui disporrebbe se solo volesse usarlo, può essere considerato l’essere più pacifico del regno animale, è anche a sua volta un animale che vuole essere lasciato in pace.

Se il gorilla è l’animale più pacifico, l’uomo è senza dubbio il più belligerante. Non solo nei fatti, ma per natura. E lo dimostra il fatto che in tempo di pace egli cerchi la guerra, ogni pretesto per lo scontro. Il culmine di ciò lo si vede oggi in Occidente, a ottant’anni dalla fine della Guerra. La rabbiosità maldiretta e la continua ricerca dell’alterco e della tenzone e l’incessante fabbricazione di drammi che servano a giustificarlo è un frutto del fatto che per quasi un secolo l’Occidente ha vissuto la pace. Una pace desiderata da tutti a parole, ma in realtà causa di ogni male. Anche questo ci dice

Quale la conclusione? E se fosse vero ciò che dice Pitagora, e cioè che finché gli uomini uccideranno gli animali continueranno ad uccidersi tra di loro? Il vegetarianismo sarebbe quindi l’antidoto alla guerra. E forse, chissà, anche l’antidoto all’aggressività. È forse una coincidenza che la religione più violenta e barbarica, l’Islam, sia anche quella che ha minor rispetto per gli animali?

Un mondo migliore sarebbe quello in cui l’uomo assomigliasse di più al gorilla che a se stesso.

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