martedì 29 aprile 2014

MERITOCRAZIA E QUALITA' DEL VIVERE SOCIALE: LE ENORMI RESPONSABILITA' DELL'EDUCATORE

(Difficoltà: 3,3/5)


Locandina del film "Bad Teacher" con Cameron Diaz
"Bad Teacher" con Cameron Diaz
L'importanza della scuola sta anche in ciò che ne fa uno strumento delicatissimo: la gestione del merito. La capacità dell'educatore di insularsi da sentimenti personali di simpatia o antipatia e di mantenere freddezza e obiettività nel momento di valutare un lavoro è cruciale per crescere un cittadino che, provvisto di sana autostima, riuscirà quindi a ben distinguere i fallimenti che dipendono da lui da quelli che dipendono dal sistema o da ogni altra evenienza esterna. Il rischio di un scorretta applicazione del criterio del compenso in campo educativo rischia di generare un cittadino propenso a introiettare le cause dei suoi insuccessi, anche quando è chiaro che le responsabilità stanno all'esterno, cioè in una società che non si fa interprete dello spirito meritocratico.
La scuola costituisce per ognuno il primo confronto con l'autorità stabilita, e quindi anche il primo confronto con la giustizia, perché l'organizzazione sociale in senso largo non è altro se non la gestione del principio di giustizia in ciascuno dei sotto-sistemi che la compongono. La scuola è quindi il primo e più naturale ambito a cui guardare: non è un semplice sotto-sistema sociale, bensì un microcosmo sociale, uno specchio della vita e della società a venire. L'importanza della scuola negli anni della crescita psico-attitudinale dell'individuo non sta nei contenuti, ma nel metodo; non nei programmi, ma nella gestione del ruolo. In questo stadio iniziale (anzi, più ancora, “introduttivo”) del suo ingresso in società, la presenza di favoritismi e di criteri di giudizio irregolari rischia in prospettiva di creare un cittadino sfiduciato e, soprattutto, fatalisticamente incline alla mesta sopportazione dell'ingiustizia sociale, per sè e per gli altri. Il fallimento della società nei suoi confronti sarà da lui razionalizzato come fallimento personale. Il suo piccolo io, già avvilito da un sistema educativo che non gli ha mai riconosciuto i giusti meriti, nulla potrà contro il giudizio del complesso sociale, che gli si parerà di fronte come un editto divino.
Al contrario, un cittadino che sperimenti fin dal principio la pregnanza di criteri quali l'equità e il merito, saprà inquadrare il privilegio e la discriminazione sociale come idiosincrasie da combattere.

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