(Difficoltà: 1,6/5)
Forza Italia e Pd: è vero amore |
Da qualche anno, ormai, il motto della
nuova retorica del potere è solo uno: “Giovane è bello; e se è
donna è pure meglio.” Come dar torto, a prima vista, alla materia
prima di questo refrain assillante? Dopotutto, non è forse vero che
la politica italiana è impaludata da almeno mezzo secolo? Non è
vero che, se si eccettuano poche simboliche mosche bianche come Nilde Iotti e Veronica Pivetti, il panorama
politico è stato dominato da sempre da vecchie cariatidi di sesso
maschile?
Quindi ben vengano i giovani (e la retorica giovanilistica di questi ultimi anni non si vedeva dal tempo del fascismo). E ben vengano le donne, la qual cosa peraltro contrassegnerebbe un ritardo della politica rispetto alla società
di almeno 40 anni.
Ma la "retorica", si sa, perderebbe la sua ragion d'essere se non implicasse un'insostenibile semplificazione della
realtà. Le domande successive, infatti, potrebbero essere: “Ma se
il giovane è allievo del vecchio potere, se sorge dallo stesso humus politico-culturale che vogliamo lasciarci alle spalle, fa poi tutta questa
differenza?” E: “Se la donna è figlia del potere, rappresenta
veramente quel quid che fa respirare alla politica l'aria del tanto
sospirato cambiamento?”
C'era Una Volta La Costituzione
Maria Elena Boschi, Ministro per le
Riforme Costituzionali nel governo Renzi, è forse l'emblema – più
per il ruolo ricoperto che non per l'arroganza del carattere, ben
nascosto dietro l'accattivante sorriso, va detto, per il quale ha un avversario
insuperabile in Pina Picierno – del rinnovamento fallito. E lo è
forse ancor più del “giovane” Renzi, il che è tutto dire.
34 anni, avvocato nativo di
Montevarchi, è anche Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Il
padre si chiama Pier Luigi Boschi, dal 2011 membro del Consiglio
della Camera di Commercio di Arezzo e, più recentemente,
vicepresidente della Banca D'Etruria. Nonché direttore generale
della fondazione Open, la “cassaforte che finanzia l'attività
politica di Matteo Renzi e ha coperto, tra l'altro, l'esborso di
circa 300 mila euro per la Leopolda.” (Il Fatto Quotidiano, 2 Nov.
2014).
Quindi non solo la Boschi è,
incontestabilmente, parte del sistema in quanto classica “figlia di
papà”, ma è anche e soprattutto l'esempio paradigmatico di una
struttura di potere nel quale le cariche istituzionali non si trasmettono nemmeno tanto più per spoil system o cooptazione: si comprano con moneta sonante.
Ancor più delle effusioni con il
pretoriano berlusconiano Romani (visibilmente imbarazzato: "Ma come, così davanti a tutti?", sembra pensare) esibite a favor di telecamera in
occasione dell'approvazione in prima istanza della riforma del
Senato, è soprattutto la storia della Boschi a farci intuire che la
Costituzione nata sul sangue dei Partigiani è in eccelenti mani:
quelle dei giovani e galanti nipotini di Gelli.
"Fiat volùntas tua".
Nessun commento:
Posta un commento