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Berlutman e Ronzin, "uomini forti" alleati fino alla morte |
“Sventurata la terra che ha bisogno
di eroi”, fa dire Brecht a Galileo Galilei. Anche perchè i veri
eroi sono merce rara, e se una nazione ne ha bisogno ma non ne
possiede, se li crea. Quello che non è chiaro in particolar modo
agli italiani, sempre febbrilmente alla ricerca dell'uomo forte a cui
affidare il proprio destino, è che uno Stato ha soprattutto bisogno
di normalità. E per ritornare alla normalità non basta nient'altro
che un'idea di politica come “servizio al cittadino”. Se un
leader politico non è in grado di servire lo Stato e la
collettività, deve ritirarsi, non importa se capace ma debole o disonesto, o se
forte ma incapace o disonesto.
Normalità è anche e sopratttutto
l'idea della supremazia della legalità sulla politica, e la fine di
una magistratura appecoronata all'uomo di Stato “forte” o a chi
nella sua coorte di sgherri gli permette di esserlo.
Normalità è infine (ma si potrebbe
continuare a lungo), oltre al rispetto delle regole, anche la loro
permanenza: una qualità, questa, di cui ben poco si
parla. Basta con la vanagloriosa voglia di “lasciare il segno” o
di passare alla Storia liquidando la legislazione precedente e
facendo precipitare nel caos interi settori della vita pubblica (il
caso della scuola è forse il più illustrativo). Bisogna contare su una classe dirigente forse un po'
“grigia” e proprio per questo meno attenta all'alimentare
un'immagine di grandezza che, per forza di cose, è destinata a
esprimere una politica di cortissimo respiro. Una nazione che ha
bisogno di eroi è una nazione che si preclude ogni futuro nel momento stesso in cui crede di averne davanti uno grandioso.
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