(Difficoltà 2,3)
Seattle 1999 |
Tutti ricorderanno le manifestazioni
del movimento
no-global di Seattle e i pestaggi di Genova
2001: la globalizzazione era il nuovo nemico, perché
rappresentava il trionfo a livello mondiale del capitalismo, il
potere annessionistico e conformistico dello scambio esteso
all'intero orbe terracqueo.
Ebbene, dopo aver svenduto
per 80 euro i suoi cavalli di battaglia (l'art. 18 e i diritti
dei lavoratori, ma anche i diritti dei pensionati e dei piccoli
risparmiatori, sacrificati sull'altare di Elena “Etruria”
Boschi&family); e dopo essersi tuffata a corpo morto sul
filo-islamismo con annesso razzismo antisemita e anti-occidentale, la Sinistra ha
rinunciato anche a una battaglia iniziata 18 anni fa: quella contro
la globalizzazione. E l'ha fatto nel modo radicale che le si confa,
cioè il voltagabbanismo: è passata a sostenere la globalizzazione stessa.
Ma quando si è verificata questa
svolta? Con la vittoria di Trump, sembrerebbe. L'idea che il
tycoon americano realizzi – come ha già iniziato a fare –
l'utopia di un mondo libero dalla globalizzazione, stracciando
trattati internazionali, mettendo in riga multinazionali e riportando la produzione e il lavoro nei
confini nazionali, mette la Sinistra ancora una volta di fronte alla triste
realtà di un velleitarismo che è sintomo di un processo di
decadenza mortifero, nel quale le battaglie che hanno fatto parte
della sua storia sono diventate esse stesse merce di scambio,
o semplicemente qualcosa da rinnegare a seconda della convenienza
politica. Perché questo è ciò che la Sinistra sta facendo ora che
l'ultimo pezzo di identità le è stato sottratto: minimizza,
relativizza, ma soprattutto sovverte. E rimuove.
Perché – in questo come in altri casi: si pensi al fatto che è la
Lega che ha difeso lavoratori, risparmiatori e pensionati italiani
dall'Unione Europea, da Monti e dalla Fornero, da Renzi – odiare la Destra che fa cose di Sinistra è un modo per odiare se stessa e
quello che essa è diventata. Alla fallimentare mediocrità e alla
canagliaggine arraffona e faccendiera va a unirsi la patologia
proiettiva: la Sinistra è ormai un caso clinico, un Kabobo
che gira per la politica e per la società a picconare tutto e tutti,
a cominciare da se stessa.
Contrordine compagni, dunque: la
globalizzazione è cosa buona e giusta, perché ha ridistribuito
lavoro e ricchezza verso i paesi poveri. E pazienza se indiani e
cinesi lavorano 18 ore al giorno per un piatto di merda in scantinati
maleodoranti e a costante ricschio incendio a produrre Iphone e I-Mac
per i tweet e le dirette “Apple” di Renzi. E pazienza pure se i
nostri lavoratori, per quelle stesse leggi di mercato che la nuova
Sinistra pro-global ora elogia a 90°, si ritrovano a 50 anni a
casa con 3-4 figli a carico, e devono ammazzare sé e gli altri per
sottrarsi alla vergogna di una vita che è stata loro sottratta: sono
solo degli sporchi occidentali, dopotutto. E pure bianchi.
Inoltre: se i Paesi del Terzo Mondo hanno beneficiato così tanto della globalizzazione, com'è che proprio negli ultimi due decenni c'è stata l'esplosione dell'immigrazione verso il Primo Mondo?
Inoltre: se i Paesi del Terzo Mondo hanno beneficiato così tanto della globalizzazione, com'è che proprio negli ultimi due decenni c'è stata l'esplosione dell'immigrazione verso il Primo Mondo?
Ma poi, che gli può fregare alla
Sinistra (che tanto vive di politica e lavora nel pubblico)?
L'importante è andare contro Trump, l'importante è andare contro la
Lega. “Ne va della nostra identità”.
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