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Cattocomunismo |
Il Versante Sinistro del "Cattocomunismo": il "Multiculturalismo"
La retorica che contorna il “multiculturalismo”, in ordine di tempo l'ultima piaga ideologica
che la Sinistra ha scatenato sul mondo, rientra in quello che da
tempo è noto in Italia come il “cattocomunismo”. Cos'è, innanzitutto, il
cattocomunismo? Eccone una definizione da Treccani:
Denominazione, usata a volte in tono iron. o spreg., della posizione
assunta in politica da quei cattolici che hanno idee comuniste in
alcuni ambiti (per es., in economia o nelle questioni sociali), e che
quindi cercano l'intesa con le sinistre, spec. In riferimento alla
vita politica degli anni '60-'70 del Novecento.
Quindi il termine “cattocomunismo” nasce per descrivere, da parte di un certo cattolicesimo “sociale”, un avvicinamento a posizioni più tipiche della Sinistra.
Ma il panorama odierno ci offre
piuttosto la possibilità di un uso del termine che denota, a parti
invertite, l'avvicinamento della Sinistra a posizioni più tipiche
del cattolicesimo. Il concetto di “accoglienza” (dell'altro),
nell'accezione che la Sinistra ne eredita dal mondo cattolico, è
pertanto un concetto ideologico, perché non si appaia, se non a
parole, con il necessario concetto di “integrazione”: si vuole
accogliere tutti, senza limiti e senza guardare alle reali risorse
disponibili e quindi alla reale possibilità di dare agli immigrati
una esistenza dignitosa. La “solidarietà” (versione laica dello
spirito cristiano, come il multiculturalismo lo è della “fratellanza
universale” cristiana), essendo ideologica, non permette
sottigliezze e distinguo calati nella realtà.
Ma se dal punto di vista del
cristianesimo, che si muove sul piano dei principi e non pretende di
farsi politica, l'accoglienza universale è comprensibile, dal punto
di vista della Sinistra, che aspira a governare, essa porta a
politiche socialmente distruttive. Gli effetti della declinazione
politica del principio di fratellanza universale svolto dalla
Sinistra “cattocomunista” sono sotto gli occhi di tutti negli Stati
europei e in gran parte del mondo occidentale: le forme più
drammatiche, per ora, si hanno in paesi come la Svezia, il Belgio e
la Germania (per citarne alcuni) dove l'enorme ingresso di extracomunitari (specialmente
di fede musulmana) ha portato a un caos sociale che prelude alla
guerra civile.
La Svezia, in particolare, detiene il
record di afflusso di immigrati (in stragrande maggioranza da paesi a
religione islamica) per numero di abitanti. Questa politica immigratoria scriteriata ha valso alla Svezia, tra le altre cose, l'ambìto titolo di “capitale mondiale dello stupro”. Ecco dell'infografica:
“Ama il Prossimo Tuo Come Te
Stesso”
In tema di immigrazione, un connubio
di ottusità ideologica, ingordigia di guadagno (vedi il lucro che
coop e ong traggono dall'immigrazione incontrollata, per loro vero e
proprio business miliardario) e malafede (il proposito di molti sinistri, soprattutto agli alti livelli – vedi Soros - è quello
di destabilizzare la società occidentale per preparare l'avvento di
un “nuovo ordine”) avvicina quindi la Sinistra alle posizioni
all'oltranzismo dell'accoglienza cristiano, che non permette certo di
guardare al cavillame di una sana ed equilibrata ponderazione del
rapporto risorse-ingressi.
Ma l'odierna attitudine della Chiesa
verso l'immigrazione è veramente fondata su una corretta
interpretazione del Vangelo? O è possibile anche qui –
come in molti altri casi - operare una distinzione tra questo e
l'agire della Chiesa? Una condivisibile analisi
che il giornalista-scrittore Magdi Cristiano Allam fa di una
massima evangelica ci chiarisce il dubbio:
[…] Il Vangelo dice “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Non
si limita ad esortare l'amore per il prossimo: prima di tutto
dobbiamo il rispetto a noi. E poi dobbiamo intenderci su chi è il
prossimo. Il prossimo è chi più ti è “prossimo”, cioè chi ti
è vicino. Dobbiamo smetterla con la retorica dei migranti, il mio
prossimo è prima di tutto mio figlio, che ha 31 anni ed è
disoccupato. E' di lui principalmente che io ho il dovere di
preoccuparmi. (1)
“Ama il tuo prossimo tuo come te
stesso”. Occorre porre enfasi su “il prossimo tuo” e su “come te
stesso”. “Il prossimo tuo” significa, come osserva Allam, che
io devo innanzitutto pensare
a chi più mi sta vicino. “Come te stesso” significa che l'amore
per l'altro non deve essere a scapito di me stesso – e quindi della
comunità a cui appartengo e dell'insieme di valori che la compongono
- altrimenti si convertirebbe nell'odio per l'altro: infatti, se io
amo l'altro al punto da permettergli di nuocermi, allora dimostro di
odiare me stesso; ma se odio me stesso, allora - per effetto della
stessa equivalenza espressa dalla massima. - odio in ultima istanza
anche l'altro.
Una immigrazione
è sostenibile – e quindi è vera “accoglienza” e "integrazione" - solo quando
considero tutti gli elementi della massima evangelica dell'amore, e
non la parte che più mi interessa o che meno riflessione richiede,
cioè la parola “ama”. In caso contrario, aprire le frontiere
significa aprire un viatico verso l'illegalità diffusa, il caos
sociale e lo spettro della guerra civile, come già sta accadendo in
gran parte del mondo occidentale.
(1) “L'Intervista. Il
vangelo di Magdi Cristiano Allam: “Basta con la retorica dei
migranti, pensiamo a combattere l'Islam prima che ci distrugga.”
(07/08/2016)
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