Qui sotto il testo di una lettera che spedirò domani al direttore del Fatto Quotidiano. Non confido in alcun tipo di feedback, ma almeno con la sua pubblicazione nel mio sito il lavoro non sarà stato invano.
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Gent. Direttore Marco Travaglio,
chi Le scrive è stato uno dei
primissimi abbonati del Fatto Quotidiano, e uno che La segue da anni,
fin da prima dei Suoi ottimi interventi in una serie di video che si
chiamava “Passaparola”, che Lei ricorderà.
Ma non voglio ovviamente farne una
questione personale: è sul giornale da Lei diretto che voglio
soffermarmi.
Il degrado del FQ è stato repentino, o
forse gli elementi critici erano sempre stati lì operanti e prima
non avevo gli strumenti per individuarli. Si potrebbe quindi forse
parlare di un vizio originario; sempre, comunque, di una promessa
tradita.
Qual è stata infatti fin dall'inizio
la linea del giornale? Il principio della difesa della Costituzione,
certo, che il giornale ha mirabilmente onorato nell'occasione
dell'opposizione alla “schiforma” costituzionale renziana. Sotto
questo aspetto, nulla da eccepire.
Ma l'altro “punto programmatico”
era la libertà di informazione, e qui avete fallito alla grande. La
premessa era tutta sul fatto che non ricevete finanziamenti pubblici.
Questo implica libertà dalla politica, giusto? In un certo senso.
Poi che non avreste dipeso dalle inserzioni pubblicitarie. Questo vi
avrebbe garantito libertà da impresa e finanza, giusto? Ragionevole.
“I nostri padroni sono i lettori”, dicevate voi. E lo dicevate
per rimarcare la vostra indipendenza. Già, come se, negli effetti,
dipendere dal mercato degli elettori fosse e sia qualcosa di diverso
dal dipendere dal mercato delle imprese o da quello del consenso
politico. Perché sapete questo ragionamento dove non poteva che
portarvi, e dove vi ha portato? Inevitabilmente a individuare un
“target” di lettori, proprio come per qualsiasi altra azienda
commerciale. E questo “target” voi ve lo siete scelto – forse
intenzionalmente, forse per inerzia - tra il popolo della sinistra
più o meno estrema, al quale ormai portate l'acqua con le orecchie,
come si suol dire. Perché un pubblico di lettori così connotato
ideologicamente non concede sconti: o parlate delle cose che
interessano loro nel modo in cui vogliono loro, o potete dire addio
alle poche copie che ancora riuscite a vendere.
Le prove di quanto dico? Stanno nella
risposta a una domanda: quali sono le tematiche che più catalizzano
oggigiorno le attenzioni della Sinistra, al punto
dell'identificazione con esse? Immigrazione; euro; conflitto
arabo-israeliano. Ebbene, nel discutere di queste tematiche, la
vostra deriva a Sinistra è tale da proiettare i vostri velleitari
propositi di un'informazione libera direttamente nel water closed. Si
può essere servi della politica, della finanza e dell'impresa,
Travaglio, ma si può anche essere servi del pubblico (quello che non
a caso voi chiamate “padrone”). Credere che questo non sia
possibile – un'illusione in cui voi ancora vi crogiolate -
significa non aver capito nulla della società degli ultimi 90 anni
(quanto meno). E si badi bene che direi la stessa cosa se voi vi
foste buttati su un pubblico di destra, anche se questo almeno
l'avrei trovato più coerente con il suo orientamento, Travaglio, e
quindi meno sospetto.
A me, da lettore interessato a
un'informazione libera che si occupi con mente aperta alle tematiche
più cruciali del nostro tempo, non interessa sapere di chi uno è
servo. L'effetto infatti è sempre lo stesso: i servi sono servi
indipendentemente dal padrone, e la libertà dell'informazione va a
fondo comunque.
Certo potete continuare a recitarvi il
mantra che il crollo delle vostre copie – dalle 113 mila copie del
2009 alle 45 mila (stando ai vostri dati) di oggi– sia frutto dei
dati “gonfiati” degli esordi, quando il pubblico era attratto
dalla curiosità per la novità. Ma in cuor vostro sapete bene che
non è così. Quei 70 mila elettori – tra i quali v'ero anch'io –
erano disposti a restare, e se ne sono andati perché hanno visto
tradito il tanto sbandierato principio di un'informazione libera. “Un
altro giornale di Sinistra? No grazie, abbiamo già dato.”
Non sono nemmeno tanto sicuro della Sua
integrità intellettuale, caro Travaglio. Ma, scusi, Lei non andava
in giro a dire che era pro-Israele?
"Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta
combattendo un'organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì,
attacca civili israeliani." (8 gennaio 2009)
Ebbene, ha la più pallida idea di
quello che vanno scrivendo improvvisati “esperti” (uno per tutti,
probabilmente il più vergognoso e falso, è Gianluca Ferrara) delle
delicatissime questioni medio-orientali (leggasi: conflitto
arabo-israeliano) sulla sua testata, cartacea e online? Una vera
discarica di balle e verità taciute, tutto a danno di Israele. E si
è mai fermato a leggere i commenti degli utenti agli articoli
online? Un pozzo latrinale di antisemitismo esplicito, o della sua
versione che sostituisce all'individuo col naso adunco e la barba
nera lo Stato ebraico, e che si fa chiamare “antisionismo”. La
censura dei commenti online, che funziona alla perfezione nelle
occasioni più triviali, sembra addormentarsi in queste situazioni.
Simili commenti gonfi di propaganda anti-ebraica e delle accuse più
infamanti allo Stato Ebraico e agli Ebrei avrebbero ben figurato in
un giornale tedesco degli anni '30-'40, e ormai calzano a pennello
alla vostra testata, per quello che essa è diventata. Sotto le
propongo un campionario di siffatte esternazioni: se le legga e tenga
in mente che il giornale che permette ciò è il SUO, non il mio. Pur
da “gentile” ho provato un crescente disgusto per il vostro
pubblico e per voi, che a questo pubblico vi siete legati con un
patto di vita o di morte.
Lo Stato ebraico, già, quello che
viene accusato da molti dei vostri articolisti e “blogger” di
praticare l'“apartheid”, nel mentre che garantisce ai 20% di
islamici che ospita nei suoi confini pieni diritti - incluso quello
di avere rappresentanza nel Knesset per lavorare indefessamente
contro uno Stato di cui vogliono la dissoluzione - e che trovano
accesso alla Corte Suprema. Lo Stato Ebraico che è accusato di
“genocidio”, quando è circondato da stati arabi che praticano
verso di esso la medesima jihad che l'Isis applica all'intero
Occidente, e che gli hanno mosso per ben tre volte guerra con il
dichiarato intento di commettere un secondo olocausto. Lo Stato
Ebraico che viene accusato di “occupare” abusivamente territori,
quando sappiamo che la “conquista” (in realtà un controllo
militare, pienamente autorizzato dalla legislazione internazionale,
finalizzato alla prevenzione di atti bellici o terroristici) della
Cisgiordania è avvenuta a seguito di una regolare guerra, quella del
1967, che Israele ha subito e che ha vinto, salvando i suoi abitanti
da sicuro sterminio. Lo Stato Ebraico, l'unico stato al mondo
minacciato di distruzione da ogni lato, è anche l'unica democrazia
del Medio Oriente, e una delle più evolute e liberali del mondo. Ma
non troveremo nulla di tutto ciò sul Fatto Quotidiano, poco ma
sicuro.
E Lei, Travaglio, di tal giornale è
pure direttore, oltre che fondatore. Convertito sulla via di
Ramallah? O semplicemente, al pari dei giornalisti di Berlusconi,
“tiene famiglia”? Lo vede cosa intendo quando dico che il vostro
giornale non fa informazione libera? Se anche uno come Lei è
costretto a scendere a compromessi su una questione ideale così
importante, si salvi chi può.
E capita così che – a distanza di
soli 70 anni dal gasamento di 6 milioni di Ebrei - una “notiziola”
come l'attacco incendiario da parte di terroristi palestinesi a una
sinagoga tedesca in Wuppertal – per fortuna senza morti, almeno
questa volta - sia stato giudicato da una giuria del corrispondente
Land come “legittima protesta” politica nei confronti di Israele.
Sì, proprio così: un attacco incendiario contro Ebrei lontani
migliaia di km da Israele una “legittima protesta” contro lo
Stato israeliano. Dov'è questa notizia nel Fatto, considerato che i
“giornalisti” che si occupano presso voi di Medio Oriente saltano
in piedi come le rane di Galvani ogni volta che sentono il nome
“Israele”? Come direbbe Mourinho, “zero tituli”.
E quando mai, poi, il vostro giornale
ha usato – per le poche volte in cui riporta simili episodi – il
termine “terrorismo” associato a “palestinese”? Le risparmio
la fatica della ricerca: zero, null, zilch. Sembra proprio che il
dossier Medio Oriente (e non solo) nel vostro giornale sia
appannaggio di giovanotti dei centri sociali, con molta ignoranza al
servizio di un'unica agenda.
Per citare il grande Piero Ricca, nella
redazione dovreste riscoprire tutti il “piacere della vergogna”.
Nel mio umile blog
(Cementomori.blogspot.it) ho già cominciato a chiamare il suo
giornale “Il Fatwa Quotidiano”.
Un ultimo punto. La qualità del
giornalismo di chi scrive sul Fatto a proposito di queste e altre
tematiche è a dir poco dilettantesca, soprattutto se confrontata con
altre testate nazionali: pochi argomenti validi; buonismo da cuor
sanguinante di maria (con annesso ditino moralizzatore sempre ben
alzato) per questioni che richiederebbero al contrario una fredda
valutazione del trade-off fra vantaggi e svantaggi, fra prestazioni e
risorse disponibili (sì, sto pensando all'immigrazione); doppie
misure; ideologismi; attacchi di bile; ovvietà a go-go; strizzatine
d'occhio; verità dette a metà e bugie dette per intero; tonnellate
di velleitarismo ecc. E' come se non foste mai riusciti – per
questioni contrattuali o per affezione, chi lo sa - a liberarvi dei
giornalisti che avevate reclutato agli inizi, evidentemente scelti,
per questioni di budget, fra dilettanti più o meno freschi di
laurea.
Discorso a parte ma analogo, poi, per
la sfilza dei “blogger” sul Fatto online, per i quali si sta
sempre più diffondendo tra i commentatori degli articoli il detto
che “nel Fatto ormai scrivono cani e porci”.
Il Fatto poteva essere il giornale di
tutti. E' invece diventato l'ennesimo giornale di sinistra, con
l'aggiunta della specializzazione nella lodevole quanto inutile (e
terribilmente noiosa) denuncia di questioni giudiziarie perlopiù
bagatellari e destinate a finire nel nulla di fatto
dell'archiviazione o della prescrizione. Troppo poco per conferire al
vostro giornale un'identità precisa, soprattutto considerato che sui
dossier più cruciali e sensibili il Fatto diventa o un giornale
allineato con l'establishment (Europa, euro, immigrazione), oppure
un clone del Manifesto o di Repubblica, dei quali rimastica,
digerisce e vomita gli stessi radicalismo chic e luogocomunismo (vedi
sempre il topic immigrazione e quello del Medio Oriente).
C'era un periodo, conclusosi solo pochi
mesi fa, in cui credevo che il Fatto fosse un tesoro da salvaguardare
a tutti i costi. Oggi credo invece che il vostro giornale non abbia
più motivo di esistere. Ci sono giornali che fanno quello che fate
voi da più tempo e, francamente, in maniera più scafata e meno
ingenua e dilettantesca.
Non se ne sente proprio il bisogno.
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P.s.: ecco, come anticipato,
un'amarcord di frasi “antisioniste”-antisemite dal sito del suo
giornale. L'anno è il 2014 (Guerra di Gaza) e i commenti – questi
e una tonnellata d'altri, s'intende - stanno ancora lì, intonsi e
leggibili da tutti. Da notare in particolare un riconoscibilissimo
tratto dell'antisemitismo che, da 70 anni a questa parte, si traveste
da “antisionismo”: l'assimilazione degli Ebrei ai loro antichi
sterminatori, i nazisti. Buon divertimento.
Ropberto 87. “Israele e gli ebrei
sono riusciti a fà una grandissima cosa dalla fine della seconda
guerra: far perdurare il senso di colpa nelle anime di tutto il mondo
(escluso quello mussulmano) per quello che la germania gli ha fatto
passare! e con il senso di colpa ancora ci stanno marciando e troppo
ci marceranno!”
NoVat. “Fino ad ora d uccidere sono
stati gli ebrei.”
Guest. “di certo gli ebrei oggi
stanno facendo quello che i nazisti hanno fatto a loro quindi non
corre molta differenza tra loro e mi sa che non dovrebbero più
togliersi, con quel ridicolo quanto lugubre dondolio, dal muro del
pianto per chiedere perdono per le loro atrocità.”
Monocalpo. “Ho un collega di lavoro
ebreo nei confronti del quale non mi sfiora nessun particolare
sentimento collegato al suo essere ebreo.
Mi dà solo un po' fastidio quando difende - a spada tratta - Israele, ma - tutto sommato - lo comprendo e lo accetto molto di più di un italiano non-ebreo che difende quello stato che si comporta come un emulo della Germania Nazionalsocialista di Adolf Hitler. “
Mi dà solo un po' fastidio quando difende - a spada tratta - Israele, ma - tutto sommato - lo comprendo e lo accetto molto di più di un italiano non-ebreo che difende quello stato che si comporta come un emulo della Germania Nazionalsocialista di Adolf Hitler. “
Antonio Fois. “Se non ci fosse
Israele, che non ha diritto di esistere come
stato razzista, non ci sarebbero guerre.”
stato razzista, non ci sarebbero guerre.”
Josef. “E' un nostro dovere morale
aiutare il popolo che viene bombardato da armi che anche noi abbiamo
venduto ai nazisti israeliani.”
Furius Camillus: “perché cosi' si
AVALLA proprio uno dei PUNTI di FORZA della CALUNNIA EBRAICA contro
l'EUROPA: la PANZANA dei FASCISMI EUROPEI identificati col "MALE
ASSOLUTO"....il MALE ASSOLUTO invece ,sono, come BEN si vede
OGGI, solo LORO...”
Beatpete. “I figli di Israele non
sono diversi dagli aguzzini nazisti che li hanno torturati e
sterminati settant’anni fa. Hanno rinchiuso i palestinesi
nell’immenso lager della striscia di Gaza e li depredano, umiliano,
dissanguano ogni giorno, nel silenzio complice del mondo occidentale.
[…] Condanniamo Al Qaida, ma perchè il mondo civile non si indigna
per il genocidio sistematico portato avanti da questi jihadisti
ebrei, che massacrano i palestinesi in nome di Jeovah?”
2ENZ. “adesso che il più GRANDE
TRUFFATORE del MONDO è EBREO rischiano qualche casino finanziario
... e poi chi li mantiene .....” Guest: “solo adesso il pù
grande truffatore è ebreo?”
Bruno: “E' chiaro che il governo
israeliano vuole estromettere i palestinesi da Gaza,almeno quelli che
resteranno in vita dopo i bombardamenti.Se non arriva allo sterminio
totale e' solo perche' l'opinione pubblica non glielo
permette.Qualcosa mi riporta indietro,al tempo delle persecuzioni
naziste a danno degli ebrei.”
Mallo46. “Le SS prendevano 10
italiani per ogni tedesco ucciso , i sionisti ebrei ne prendono 100
per ogni israeliano ammazzato : siamo ancora a duecento , ne
ammancano dunque cento ! O mille ?”
Bad Handass. “si vede che chi di
nazismo perisce alla fine di nazismo ferisce...”
Roryro. “Niente può giustificare
questa atrocità! Sono dei CRIMINALI, disumani, nazisti! basta
coprirsi dietro l'antisemitismo!”
kkane. “non me ne frega assolutamente
nulla di cosa hanno subito o, almeno, non è una giustiicazione
all'occupazione militare di un altro stato.”
freebfra. “è l'idea di Dio che
tramandano nella loro tradizione: un Dio "onnipotente" e
nazionalista che li giustifica in ogni cosa in quanto "popolo
eletto". il discorso è lungo, ma finché leggeranno in questo
modo la loro tradizione non smetteranno di comportarsi ESATTAMENTE
come i loro carnefici passati.”
Ben_Quarto. “Le rappresaglie na ziste
erano 1 a 10... Questi sono ancora peggio.”
Riccardo. “ISRAELIANI NAZISTI...chi
li supporta o sta zitto è complice di questo disgustoso bagno di
sangue! Dove sono le condanne di tutti i governi occidentali ora???”
salvador. “Israele,sta usando metodi
nazisti.....se vuole la pace,deve liberare i territori occupati.”
Baraban. “Bella fine, quella degli
ebrei di Israele: da vittime a carnefici in un paio di generazioni.”
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