(Difficoltà: 2,1/5)
I cambiamenti richiedono tempo per dare i loro frutti. Oggi siamo
abituati al “tutto subito”, perché al giorno d'oggi la nostra vita è sintonizzata sulla
gratificazione immediata. Ma i comportamenti dettati da lunghe e radicate
abitudini non sono attivabili e disattivabili con un switch, nè essi si
lasciano modificare chimicamente. Perché questo noi siamo: un crogiolo di
abitudini a lungo sedimentate.
La Pazienza è la Virtù di Chi Vuole Migliorare la Propria Vita
L'abitudine è il classico esempio della
cosa che non è in sè nè buona nè cattiva. Tutto dipende dal suo contenuto: noi
possiamo contrarre abitudini che ci fanno bene o abitudini che ci fanno del
male. Per un qualche motivo – forse siamo programmati dalla natura per morire
da giovani, e cioè passata l’età più adatta per la procreazione? – le abitudini
più facili da contrarre sono quelle che ci arrecano del male; esse sono anche
le più difficili da perdere.
Ma il punto vero che ci interessa è questo:
abitudini negative radicate in noi da lungo tempo, e quindi anche i
comportamenti che vi si legano, lasciano nel nostro fisico e nella nostra mente
delle impronte, dei solchi e segni ben impressi, e capita che anche il nostro
corpo – non, quindi, solo la nostra mente – si abitui e si assuefaccia a un
prolungato pattern comportamentale. In conseguenza di ciò, pensare che la
nostra vita migliori nell’istante stesso in cui noi cambiamo un nostro
comportamento è, il più delle volte, un’illusione. Occorre, pertanto, darsi del
tempo nel testare l’efficacia di rimedi comportamentali, senza aspettarsi,
nell’immediato, svolte miracolose. Per es., se sospettiamo che la causa della
nostra insonnia sia il mezzo litro di vino che beviamo due ora prima di andare a
dormire, può ben essere che il sospetto sia corretto; ma può anche essere che,
nel momento in cui decidiamo di smettere con questa abitudine, la nostra
insonnia peggiori invece di migliorare, perché il nostro fisico e la nostra
mente si sono ormai abituati a quella “ricompensa” prima di andare a dormire, e
la reclamano prima di consentirci di addormentarci. In casi come questi non è
infrequente – ed è anzi la regola – gettare la spugna al primissimo riscontro di
inefficacia: si dice "Io c'ho provato, ma niente è cambiato quindi la cause dev'essere un'altra" e si riprende l’abitudine abbandonata il giorno prima per tentare
un’altra strada. Ma, come detto, nella ricerca delle cause di un nostro
problema occorre darsi tempo prima di concludere che il colpevole non è questa
o quella abitudine o sostanza: nell’esempio offerto, privarsi del vino prima
del sonno per almeno un paio di settimane o un mese.
Conclusione: il Cambiamento è un Cammino, non un Colpo di Pistola
In conclusione, il cambiamento richiede tempo per dare infine i suoi risultati.
Rimarremmo stupiti da quanto spesso i nostri problemi siano causati da
un’abitudine nemmeno tanto ostica da debellare, e da quanti benefici l’abbandono
di questa abitudine può portare alla nostra vita. Ma, come per tutte le cose, i
veri cambiamenti nella propria vita richiedono metodo e pazienza: una pazienza
metodica e il metodo della pazienza. Si deve imparare ad applicare alla nostra
vita il metodo scientifico: si osserva un fenomeno (il fatto, per es., che non
si riesce a dormire); si fa un’ipotesi sulla causa (il fatto, per es, del vino
che si beve poco prima di andare a letto); si fa un esperimento per provare la
fondatezza di quell’ipotesi (nell’esempio, si smette di bere vino per un dato
periodo di tempo); si registrano i risultati e infine si traggono le
conclusioni che possono confermare o meno quell’ipotesi. Nel caso non la
confermino (il sonno non migliora), si elabora un’altra ipotesi e si ripete il
processo.
C’è sempre nella nostra vita lo spazio per
fantasticare di miracoli; ma, quando si tratta della propria salute, è meglio
affidarsi alla scienza e alla sua proceduralità, invece di abbandonarsi
fideisticamente all’idea di un qualcosa che risolva i nostri problemi con la
stessa efficacia e velocità di un colpo di pistola.
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