domenica 18 gennaio 2015

"JE SUIS CHARLATAN". CRONACHE DI ORDINARIA SPUDORATEZZA DAL PIANETA ITALIA

(Difficoltà: 2,4/5)

Sguardo basso, sorrisetto furbo, rientro con
volo di Stato, milioni ai terroristi
A volte questa macchietta di Paese dà prova della sua indegnità con raffiche di avvenimenti surreali ai quali è perfino difficile star dietro. La settimana appena trascorsa è stata un campionario di tutto ciò che compone l'essenza cialtrona e farabutta di un Paese e della sua classe politica. Passiamo in rassegna i 3 atti della tragicommedia.

1) Da “Je Suis Charlie” a “Je suis Charlatan”: Prima li Condanno, Poi li Finanzio

La liberazione delle due sgallettate simpatizzanti jihdaiste è sicuramente il fatto più increscioso. Si imporrebbe la necessità di un'indagine per valutare la complicità delle due vispe terese nella disgraziata operazione di riscatto che le ha viste protagoniste. Non è forse vero che le due hanno sempre professato su Facebook una spiccata simpatia per i sequestratori (o per gruppi a loro vicini) e per la loro causa (“Onu di merda”, vi si poteva leggere: non esattamente un messaggio da madri terese), e che non si sono recate in quella regione per aiutare orfani e mutilati, ma per stare vicine ai loro beniamini e assisterli con risvolti e secondo modalità che forse non conosceremo mai? Come non avanzare l'ipotesi che si siano prestate all'architettazione dell'operazione? Non era forse il loro scopo quello di aiutare i “ribelli” (vicini ad Al Qaeda) nella loro causa? Perchè nel messaggio diffuso giorni prima della liberazione sollecitavano un pronto intervento dello Stato italiano in quanto in pericolo di vita e, una volta pagato il riscatto e sottratte ai sequestratori, dichiarano che non erano mai state minacciate dagli stessi di morte? Forse sono state costrette a fare quella dichiarazione allarmante? E allora perchè non dirlo? Fin dove può arrivare il loro fanatismo e la loro spregiudicatezza, se il plausibile quadro di una loro connivenza dovesse essere confermato? Non costituiscono perciò un pericolo per la sicurezza nazionale? Purtroppo, anche in considerazione delle ovvie e spregiudicate motivazioni politiche di questa scelta (Renzi, già in repentina discesa nei sondaggi, non può bollare il suo operato con lo stigma di un'operazione di real politik che comporti il sacrificio di due giovani pulzelle dalla faccia pulita) non c'è da contare troppo su una volontà delle autorità di fare chiarezza e di esporre così il governo al rischio di un clamoroso fallimento di immagine, se si dovesse scoprire che s'è fatto abbindolare da un paio di ochette in crisi post-adolescenziale per foraggiare un branco di asssassini che potrebbero un giorno colpire il nostro territorio.
Il pagamento del riscatto è una vergogna a cui l'italia purtroppo non è nuova. Perchè sul nostro territorio in caso di sequestro v'è il blocco di beni (anche al costo di mandare in malora l'impresa di famiglia) e per le due sciagurate, come per altri prima di loro, non si è esitato a inondare fanatici terroristi di risorse destinate a comprare armi per martoriare ancora di più le popolazioni civili locali? Perchè il Ministro degli Esteri ha mentito così spudoratamente su un riscatto ormai confermato da più fonti? Perchè non è fatto dimettere per aver mentito alla Nazione?
Fortunatamente e in via eccezionale, la gente sembra aver questa volta compreso la vera portata dell'evento, senza cedere al complesso affettivo – e moralmente ricattatorio - dello “Stato-padre che non abbandona mai i suoi figli”: i terroristi non si finanziano mai, tanto meno se è uno Stato a farlo, e tanto meno se ciò avviene il giorno dopo aver gridato ai quattro venti, in risposta alla mattanza parigina, “Je suis Charlie”. “Je suis charlatan”: questo è tutto ciò che il Governo può dire di sè.

2) Le Dimissioni della Moretti: Una Maschera di Bruttezza

Parlando di ciarlataneria, questa volta accompagnata da una buona dose dell'immancabile arroganza, è notizia recentissima che la pidina Moretti, bersaniana di ferro convertita al renzismo sulla via del poltronificio politico e attualmente in corsa per la presidenza del Veneto, s'è dimessa dal Parlamento europeo per “dare un messaggio di responsabilità” ecc. ecc. Ottima scelta, si dirà. Peccato che le dimissioni siano seguite a un diverbio in un bar di Vicenza avvenuto due giorni prima e immortalato in un video fra la eurodeputata e un militante M5S, nel quale questi sollecitava la signorina a presenziare nel ruolo per il quale era profumatamente pagata, invece di praticare l'assenteismo e andare in giro per i bar a comprare frittelle. Avete sentito qualcuno farle notare questo sospetta coincidenza di eventi che è in realtà l'attestazione di una coda di paglia lunga un chilometro? Il fatto che la Moretti, approfittando dell'anestetizzazione giornalistica attorno verità dei fatti, usi questo gesto per vestirsi da politico responsabile e “di rottura”, e il fatto che ciò le sia permesso dà, ancora una volta, il voltastomaco.

3) C'era una Volta un Cinese Ciarlatano

Un'altra cavalletta che salta da una carica all'altra prima ancora di averla conclusa è l'ex-sindacalista Sergio Cofferati. Già sindaco di Bologna fallimentare e assenteista, nel 2009 viene eletto al Parlamento europeo con collegio sicuro, dopo aver detto che non si sarebbe ricandidato a Bologna per stare più vicino alla famiglia a Genova e al figlio appena nato. Sua la famosa frase: “Se andassi (a Brussels, n.d.r.) potreste dire che sono un ciarlatano”. Ebbene, il “ciarlatano”, completato il primo mandato europeo e intascato il vitalizio, si parcheggia di nuovo in Europa nel 2014 ma alla prima occasione l'abbandona e si candida alle primarie per la Liguria, perdendole contro la burlandiana Raffaella Paita. Cofferati grida allo scandalo e si dimette dal PD per supposti brogli: la Paita avrebbe arruolato elettori di varia nazionalità pagandoli 5€ a crocetta. Il fatto che Cofferati scopra solo dopo la sconfitta che il sistema delle primarie Pd è marcio, potrebbe significare che l'ha sempre saputo. E a maggior ragione in quanto lo sappiamo tutti noi comuni mortali almeno dal 2011.
Dopo l'annullamento dei risultati di 13 seggi da parte dei garanti, Cofferati risulta comunque perdente, si dimette dal Pd e, per l'occasione, caccia fuori una nuova motivazione: la competizione è stata falsata dal supporto dei voti della destra, e per questo ipotizza larghe intese dx-sx in Liguria. Larghe intese? E quale novita sarebbe questa, di grazia, visto che un inciucio colossale è già operante a livello nazionale e in non so quante amministrazioni locali? Cofferati vive forse su un pero come il Barone Rampante? Vedere da una parte la supposta ingenuità del personaggio, e dall'altra la sgamatezza con cui è passato all'incasso in più sedi (comunali, europee) fa pensare che l'ostentata ingenuità sia solo paraculismo.

Nemmeno George Grosz avrebbe potuto dipingere un simile trittico di doppiogiochismo, ipocrisia e sete di potere.Questa è l'Italia, inutile aspettarsi di più, almeno fino alla settimana prossima. Se i fatti riportati non vi hanno fatto venire conati di vomito, cominciate a preoccuparvi: la mancanza di sdegno civile è l'unica malattia letale che non porta alla morte, bensì ne è sintomo.

Piero Ricca contesta S. Cofferati

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