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"Ritratto intimo della Germania" |
Ricordo che dieci anni il mio
insegnante madrelingua di tedesco durante una lezione disse qualcosa
come: “Dopo 60 anni sarebbe l'ora che la si smettesse con il
rinfacciarci la Shoah.” Dieci anni dopo, si può essere sicuri che
nella società tedesca c'è qualcuno che ancora lo pensa, e a maggior
ragione - dal suo punto di vista – visto che è passato ancora più
tempo. La vera notizia è infatti che, recentemente, l'80% dei
tedeschi ha dichiarato di volersi lasciar dietro alle spalle la
storia delle persecuzioni contro gli Ebrei (articolo Spiegel qui).
Facendo un semplice calcolo, affermare,
a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, che è ora di chiudere il
capitolo Shoah e di “lasciarselo alle spalle”, significa che a
ogni ebreo ridotto in cenere, ossa o saponette dai macellai nazisti la
“coscienza tedesca”, ormai umanizzata e democratizzata, è stata
disposta a “dedicare” solo 6 minuti del proprio tempo. Certo
un notevole progresso, visto il rispetto della vita umana dimostrato
da nonni e bisnonni nel “III Reich”.
Ma qui sorgono problemi lessicali. Cosa
significa “dedicare”? E cosa significa in concreto “superare la
Shoah”? Forse non parlarne più? Forse trattarlo come un giallo
televisivo in cui i colpevoli sono sempre gli altri? Forse prepararsi
a futuri crimini contro l'umanità? Ecco una piccola dritta al popolo
tedesco: la Shoah non è il problema di un folle omicida con i baffetti
e dei suoi generali; è la macchia indelebile di un intero popolo che, allora
come oggi, non ha perso il vizio di considerarsi superiore agli altri
e di cercare nuove forme per provarlo al mondo: prima era la guerra e
lo sterminio, oggi è l'egemonia finanziaria all'interno di un'UE che è nata pre fare gli interessi tedeschi. E domani?
La Germania non ha mai veramente pagato
per i crimini commessi. E la possiblità di far pace con la propria coscienza i tedeschi l'hanno persa per sempre: il tempo è scaduto, e i troppi criminali di guerra che la Germania ha lasciato impuniti - anzi, talvolta onorato - sono troppi, se non tutti.
Ma l'impunità tedesca è un dato storico conclamato e ha origini lontane. Gli Usa vollero fare della RFT da subito dopo la guerra un modello del benessere occidentale da opporre ideologicamente ai paesi del Patto di Varsavia, rinunciando a riscuotere le riparazioni di guerra e promuovendo la prosperità di un popolo che pochi anni prima s'era reso responsabile del più grande massacro di innocenti della Storia del mondo. Miracolo di un capitalismo senza coscienza e morale. Inoltre, le vittime delle stragi naziste di civili ancora aspettano un risarcimento dallo Stato tedesco. Infine, i caveau svizzeri (e chissà quali altri) sono ancora colmi dei beni sottratti agli Ebrei durante il regime di Hitler. E si potrebbe continuare.
Ma l'impunità tedesca è un dato storico conclamato e ha origini lontane. Gli Usa vollero fare della RFT da subito dopo la guerra un modello del benessere occidentale da opporre ideologicamente ai paesi del Patto di Varsavia, rinunciando a riscuotere le riparazioni di guerra e promuovendo la prosperità di un popolo che pochi anni prima s'era reso responsabile del più grande massacro di innocenti della Storia del mondo. Miracolo di un capitalismo senza coscienza e morale. Inoltre, le vittime delle stragi naziste di civili ancora aspettano un risarcimento dallo Stato tedesco. Infine, i caveau svizzeri (e chissà quali altri) sono ancora colmi dei beni sottratti agli Ebrei durante il regime di Hitler. E si potrebbe continuare.
Se non c'è espiazione, non c'è vero
pentimento; e se non c'è pentimento, il futuro potrà ripetersi. Le
esibite parole di contrizione, come le note del Danubio Blu nei campi
di concentramento, se le porta via il vento. La Shoah è capitata al popolo Ebraico, ma essa è il popolo tedesco, e niente ormai potrà cambiare ciò.
Il "problema Germania" non cesserà di essere un problema per l'intera Europa finchè non cesserà di esserlo per i tedeschi.
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