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Il caso è un lusso che l'uomo, essere
razionale dotato di capacità d'astrazione, non può permettersi.
L'affermare nei fatti della vita: "E' un caso”, o coincidenza, è più spesso che
no una razionalizzazione della propria pigrizia di pensiero e d'azione; è, soprattuto, un modo per nascondersi scomode verità che
porterebbero a interrogarci sul perchè non pensiamo e non agiamo come dovremmo.
Quello che serve è un ragionare per “sistema”. Si tratta a
ben vedere di adeguare il pensiero all'oggetto a cui si rivolge: del
resto non è la politica stessa - quando intesse le sue reti fra
legislazione, affari, media, società e mafia – a concepirsi come “sistema”?
Perchè allora il cittadino deve decostruire il tutto pensando per
fatti isolati e irrelati? Senza una coscienza pubblica delle
dimensioni qualitative del fenomeno, la lotta alla corruzione (intesa
in senso lato) si fermerà sempre ai pannicelli caldi, alla cura
sintomatica, a un contrasto di superficie volto unicamente a poter
far dire: “Avete visto? Stiamo facendo qualcosa.” E il cittadino
che ha solo bisogno di mettersi il cuore in pace può trovare un
fugace sollievo, e tornare a stordirsi con la sua quotidiana merda catodico-digitale.
La responsabilità di “mettere
assieme i pezzi del mosaico” è sempre e comunque dell'individuo, magari coadiuvato da associazioni e gruppi di responsabilità civica. La società –
governata come è sempre più dalla legge del profitto – ha al
contrario tutto l'interesse di scomporre il quadro d'insieme nei
singoli fatti, di non far percepire la foresta oltre i singoli alberi.
L'azienda che fa inceneritori e che manda avanti i suoi luminari
anticancro per dire che è “tutto ok, i fumi non fanno male, anzi”;
o i suoi esperti di comunicazione per rivestire la cruda realtà di
denominazioni accattivanti (“termovalorizzatori”); o i suoi politici per poter costruire la struttura dove non potrebbe stare - quest'azienda ha il gioco
molto più semplice se il cittadino non sa fare due più due - ad esempio, nella
valutazione della casistica dell'insorgenza di cancro nel sito
dell'inceneritore - ma sceglie di rifugiarsi in un più pacificante: “E' solo un
caso”.
Ciò che i predatori della società
capitalistica vogliono è precisamente questo: l'annullamento del
pensiero logico; della capacità di fare le somme e le sottrazioni
per arrivare a un risultato. In una parola: la perdita dello sguardo
d'insieme.
A tutti piacerebbe di tanto in tanto condividere la
placida ignoranza dell'animale, che valuta la realtà che lo circonda
per momenti isolati, in base a ciò che questa di volta in volta gli
getta addosso. Purtroppo, la forma di convivenza di specie che ci
siamo scelti implica una qualità di razionalità più complessa di
quella che siamo pronti a sostenere. Il sistema politico-affaristico
che governa il mondo questo l'ha capito e lo sta usando senza scrupoli contro di noi da secoli. Quando inizieremo noi normali cittadini a fare
la nostra parte?
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