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Pubblicità "eugenetica" |
L'estetica della pubblicità verte
sull'eugenetica. Ma, a essere onesti, la sostanza del messaggio
pubblicitario non rispecchia, su questo versante, l'operato di un Ministero della Propaganda goebbelsiano, anche se molte delle sue strategie di comunicazione
provengono da lì. L'ideale pubblicitario di una società di persone
forti e belle, infatti, non passa attraverso la manipolazione
genetica, bensì attraverso la manipolazione delle coscienze. Il lato
positivo è che la pubblicità non discrimina tra gli alti con i
capelli biondi e i bassi con il naso adunco, ma tra i poveri e
ricchi: se fosse questione di geni, non avrebbe senso acquistare lo
shampoo che trasforma i capelli in fili di seta o il trucco che può
far assomigliare alla star del cinema. Il lato negativo, è che
della perfezione estetica – come di ogni altra perfezione o forma
di successo che essa millanta - la merce regala solo l'illusione.