Sam Rockwell ne "Il Miglio Verde" |
Non sempre i migliori attori sono anche i più grandi performer. Più spesso, sono solo delle
grandi personalità, delle persone interessanti che interpretano se
stesse. La sensazione che recitino bene deriva solo dal fatto che
sono chiamati a fare la cosa che gli riesce meglio: essere se stessi.
Ovviamente, un attore che nella vita è una persona ordinaria,
perfino noiosa, non può “recitare” se stessa, se non nei ruoli
in cui è appunto chiamato a interpretare una persona scialba. Ma l'attore
che fuori dal set possiede una personalità carismatica e
interessante, potrà arricchire il film di un personaggio che gli
spettatori possano ammirare, contribuendo così a determinarne il
successo, e il tutto con il minimo sforzo: dopotutto, chi meglio di
sé può impersonare se stesso?
Abbiamo così un attore come Al Pacino (peraltro tra gli
attori stranieri uno dei miei preferiti) per il quale non è
difficile notare che egli recita sempre allo stesso modo. Pacino è
forse l'emblema dell'attore che impersona sempre e solo se stesso: vita e cinema non fanno differenza. Egli è sicuramente un
grande attore, ma ciò non vuol dire che il suo sia vero talento
recitativo: è un grande attore solo in quanto possiede anche una
personalità interessante. Un altro simile esempio di attore è
probabilmente John Malkovich.
Dall'altra parte, abbiamo invece un attore come Sam Rockwell, il “Wild Billy Warthon” di The Green Mile: questi è il tipico attore “caratterista”, cioè l'attore istrionico che si adatta a interpretare una molteplicità di ruoli. La grandezza sta qui nel fatto tecnico, nella capacità camaleontica di adattarsi a ruoli anche molto diversi tra loro: per questa tipologia di attore – e non per l'altra - si può parlare più propriamente di abilità recitativa (ovviamente, non si vuole implicare che un caratterista non possieda a sua volta nella vita reale una personalità interessante, ma solo che la sua carriera cinematografica non è stata costruita su questa).
Ecco una definizione di “caratterista” da Wikipedia:
Nel
linguaggio teatrale e cinematografico, l'attore
caratterista (o
semplicemente il caratterista)
è quello che ricopre un ruolo che è contraddistinto da un forte
risalto dei suoi caratteri esteriori, in termini di fisicità, di
comportamento o di atteggiamento: il burbero, il cattivo, la zitella
acida, il gioviale...
Si tratta quindi di una forma
di recitazione che impegna l'attore nell'atto tecnico di recitare,
nella capacità di assumere una maschera. Non a caso l'attore
caratterista è avvicinato alla commedia dell'arte:
"Per
quante variabili si possano applicare ai moduli recitativi di un c.,
il segno di riconoscimento è simile a quello delle maschere della
commedia dell'arte: nel momento stesso in cui il c. compare sullo
schermo, lo spettatore è infatti in grado di intuire i tratti
salienti del suo personaggio come anche la funzione che potrà
svolgere nei successivi snodi narrativi" [Enciclopedia del Cinema" Garzanti]
Quindi, e per concludere, occorre tener
ben presente cosa si intenda per “bravo attore” quando ci si
riferisce a attori affatto diversi come Pacino e Rockwell, e che nel
primo caso più che di “bravo attore” si può parlare di una
personalità carismatica che interpreta se stessa ottenendo una
consacrazione ai livelli più alti del cinema contemporaneo. Non necessariamente perché sia bravo, ma perché la sua recitazione appare al pubblico "naturale", "vera".
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