Come risaputo, l'ultimo capolavoro
della Germania è stato quello di accogliere sul proprio territorio
diverse centinaia di migliaia di “rifugiati”, si suppone in larga
parte provenienti dalla martoriata Siria. Ovviamente, sulla reale
natura di “rifugiati” di questi nuovi arrivi, si possono
sollevare decine di dubbi, alcuni dei quali cercherò di esporre in
un prossimo post.
Vorrei ora però concentrarmi sulla
situazione tedesca, sollevando un punto abbastanza curioso e assieme
inquietante.
Tutto parte da una domanda: cosa ha
spinto la cancelliera tedesca Merkel a dare il via libera per
l'arrivo di centinaia di migliaia di immigrati provenienti dalle zone
più pericolose e con la cultura più intollerante del mondo, il Nord
Africa e il Medio Oriente islamico, e in stragrande maggioranza
persone di sesso maschile e in età da militare?
Oltre alla motivazione umanitaria, che
serve più che altro da giustificazione ideologica da brandire come
ricatto morale al popolo recalcitrante, c'è un altro motivo, di
natura economica: il fatto che sarebbero arrivati giovani laureati o
altamente specializzati, ingegneri, informatici e quant'altro. Questo almeno il tran tran dei media all'indomani dell'apertura delle frontiere tedesche.
La motivazione più recondita è però
quella psicologica (o possiamo pur dire “psichiatrica”): quella,
tradizionale per i tedeschi, di voler espiare il loro recente passato
con “slanci” di umanitarismo posticcio, da esibire sui media – quando non per puro narcisismo -
per convogliare il messaggio: “Avete visto? Non siamo più quelli
di una volta”.
Purtroppo, la caratteristica ottusità
tedesca fa spesso naufragare i buoni propositi – quelle poche volte
che sussistono – nell'effetto contrario a quello che si vuole
raggiungere. Così, non solo l'ondata immigratoria ha creato uno
scontro con l'Islam, una malattia dell'Umanità di cui la stragrande maggioranza
dei “rifugiati” è portatrice sana, ma anche, e soprattutto, ha
rivelato con ciò un'ideosincrasia che rivela al mondo l'incredibile
idiozia dell'intera operazione.
Cerchiamo di stabilire i termini di
questa idiosincrasia.
Perché la Merkel e i tedeschi hanno
deciso di aprire i battenti a una vera e propria invasione di
individui provenienti da una cultura barbarica? Risposta possibile (o probabile): perché si
sentono in dovere di espiare un passato fatto dello sterminio di 6
milioni di Ebrei. Un consecutio logica che non fa una grinza, giusto?
Il problema è che il modo migliore per
espiare quel passato sarebbe stato quello di punire i colpevoli, cosa
che la Germania si è sempre rifiutata di fare. Un altro modo per
espiare sarebbe stato quello di risarcire in modo significativo i
familiari di coloro che il Reich di Hitler ha gasato (e, se è per
quello, anche di tutti coloro che ha ucciso in giro per l'Europa), se
non altro restituendo le proprietà mobili e immobili confiscate alle
vittime delle atrocità naziste. Cosa che si è ben guardata dal
fare. Mentre per questa seconda opzione c'è sempre tempo (ma è
ragionevole pensare che non accadrà mai), per la prima il tempo è
scaduto: i criminali nazisti sono tutti morti, e molti hanno potuto
vivere in tutta tranquillità nella loro patria natale, ottenendo
all'occorrenza anche onoreficenze. (1)
Invece in tutto questo cosa fa la
Germania? Ospita sul suo suolo la cultura più antisemita del mondo,
uno dei testi religiosi di riferimento della quale addirittura condiziona
l'avvento del giorno del giudizio allo sterminio di tutti gli Ebrei:
L'Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non
combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e
fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un
albero, e la pietra o l'albero diranno: O musulmano, o servo di
Allah, c'è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo, ma
l'albero di Gharqad non lo dirà, perché è l'albero degli ebrei.
(2)
Quindi la Germania vuole combattere lo
spettro del suo recente antisemitismo genocida accogliendo i semi di
un nuovo antisemitismo ugualmente genocida. Vuole espiare il suo
passato creando le condizioni per un presente che lo riproponga su
scala se possibile ancora più cruenta. Vuole emendare il suo passato
non risarcendo gli Ebrei, ma dando ospitalità e assistenza a coloro
che hanno scelto gli Ebrei – niente di meno che nella parola di Dio - come
nemici giurati da sterminare. Si tratta - se vogliamo credere alla buona fede dei Tedeschi - di un autentico capolavoro di stupidità, che
accrescerà esponenzialmente l'antisemitismo già connaturato nel
genoma tedesco, attraverso l'innesto di una forza barbarica ulteriore,
una forza che non ha mai conosciuto l'effetto moderante della
civilizzazione. E che non sentirà mai il bisogno di lavarsi la
coscienza della colpa di un olocausto.
(1) “Medaglia
tedesca a uno dei boia di Marzabotto, rabbia e sconcerto a Bologna”
(04/03/2016)
(2) Tratto dalla
“Sira”, la raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Maometto.
Nessun commento:
Posta un commento