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Per anni ormai ci
hanno rotto i coglioni con l'accusa di “populismo”, appioppata a chiunque non
sia allineato con il pensiero unico euro-germanico, immigrazionista e filo-islamico.
Il termine “populista”,
vociato ai quattro venti ad ogni occasione (soprattutto le più stupide), ha
chiaramente un intento denigratorio: nella più tipica tattica stalinista (non
dimentichiamo per es. che “Mutti” Merkel proviene dalla DDR) si cerca di
colpire la persona invece degli argomenti. Una discussione sul punto
rivelerebbe la fallacia criminale delle posizioni di questi stalinisti, ma nel
momento in cui si bolla ogni manifestazione di opposizione come proveniente da
gruppi “populisti” e da individui bollati come nazionalisti, razzisti, “islamofobi”
e via diffamando, allora anche gli argomenti di questa opposizione possono
essere con buona coscienza scartati a priori e a prescindere. E non importa
quanto questi argomenti suonino razionali e realistici: le persone “buone”,
quelle che parteggiano per l’anti-democrazia eurounionista e per il trapianto dell’Africa
nel nostro continente, sono autorizzate a tapparsi le orecchie come le famose scimmiette.
Gli Anti-Populisti Sono i Veri "Populisti"
L’appellativo di “populisti”,
teso a infangare e ad assassinare moralmente (o anche fisicamente, nel momento
in cui può armare la mano di uno squilibrato) ogni membro dell’opposizione a
uno status quo ormai ventennale, allude al fatto che chi esprime determinate
posizioni cercherebbe solo di far leva sui sentimenti più bassi della
popolazione, alla sua “pancia”. Usato in questa accezione, il termine “populista” esprime allora la definizione
classica di “demagogo”, parola che evidentemente fu scartata dai propagandisti
pro-UE e pro-immigrazione in quanto troppo “carica” culturalmente e quindi troppo
difficile da capire per il cittadino medio che si vuole tirare dalla propria
parte. “Populista”, invece, è più mirato all'insipienza della
gente: contiene il termine “popolo”, certo, ma anche il suffisso "-ismo", associabile a tutti i mali della storia umana (nazismo, fascismo, razzismo ecc.). La
verità, quindi, è che se c’è qualcosa di “populista”, questo è proprio il
termine “populista” nell’uso che ne viene fatto dagli automi dell’eurounionismo
e dell’immigrazionismo. Costoro sono i veri “populisti”, perché manipolano il popolo nel fargli credere che c'è qualcuno - i "populisti" appunto" - che vogliono manipolarli. Sono gli "anti-populisti" che cercano di manipolare il popolo per farlo agire e decidere contro i propri interessi, laddove al contrario persone come Salvini (con tutti i suoi difetti) e Wilders cercano di porre un argine ai disastri economici e sociali creati dalla deriva eurounionista e immigrazionista, disastri che colpiscono ovviamente soprattutto la gente comune: il popolo.
Gli "anti-populisti" sono quindi i veri "populisti". E come si
spiegherebbe altrimenti che la popolazione italiana ed europea è in gran parte
favorevole all’UE e all’euro? Si supporrebbe che i “populisti”
abbiano il popolo dalla propria parte: dopotutto, il popolo “pensa con la
pancia”, e i populisti “si rivolgono alla pancia del popolo”, giusto? E invece
il “popolo” sembra sia ancora (non si sa però per quanto) favorevole alla permanenza nell'Ue (1) e quindi, si suppone, dalla parte dell’establishment,
dalla parte degli “anti-populisti”. Evidentemente la propaganda degli eurounionisti ha più successo che non quella dei "populisti". Forse perché, presso il popolo, l'intelletto vince sopra la "pancia"? Ma è proprio l'intelletto (unito a un esame anche superficiale di tutti gli indicatori economici negli ultimi 20 anni) a dirci che l'Ue e l'euro non sono convenuti, almeno a noi italiani. Come si fa a chiamare una "decisione dell'intelletto" qualcosa che va in tutti i sensi contro i propri interessi? L'accusa di agire e pensare di "pancia" vuol far riferimento a una supposta tendenza del popolo a concentrarsi in un'ottica di brevissimo termine: bisogna dare tempo al tempo, si dice, e l'UE e l'euro porteranno i loro frutti. Ma non sono 20 anni (e anzi 27, nel caso dell'UE) un lasso di tempo sufficiente per decretare il successo o il fallimento di un'insieme di politiche o di un'istituzione? Misteri di una realtà messa sottosopra
dalla propaganda di regime.
La verità è che l'establishment degli eurounionisti rappresenta il vero "populismo", perché solletica la "pancia" del popolo inculcandogli paure che lo spingono ad agire e pensare contro i propri interessi di breve, medio e lungo termine: "Dopo di noi, l'Apocalisse".
Conclusione: d'Ora in Poi Chiamiamoli "Elitisti"
Si suole dire che
un insulto qualifica più la persona che lo proferisce che non la persona che lo
riceve. Nel nostro caso, io direi qualcosa di un po’ diverso, e cioè che
l'accusa di essere un “populista”, detto da certa gentaglia, qualifica colui a cui è
rivolta, e lo fa in senso positivo. Quindi attacchiamoci questo distintivo al
petto e andiamone fieri.
Inoltre, la
saggezza popolare(-populista) dice anche che “la migliore difesa è l’attacco”,
e ciò vale soprattutto se si controbatte a una patente menzogna con una verità
altrettanto patente. Ci chiamano “populisti”? Noi cominciamo a chiamarli “elitisti”.
Senza virgolette, perché questo sono: elitisti.
(1) "Antieuropeismo: realtà o bufale dei media? Analisi Eurobarometro di ottobre", Sondaggii BiDiMedia, 18/10/2018.
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