domenica 31 marzo 2019

L'ODIO DELLA SINISTRA PER IL DIRITTO DI PAROLA IN MOSTRA CONTRO IL CONVEGNO SULLA FAMIGLIA DI VERONA


 (Difficoltà: 3,3/5)

La sinistra fascista colpisce ancora. Pare proprio che essa non voglia concedere alcuno spazio alla minima voce di dissenso dal credo cripto-religioso di una neo-verità orwelliana, che i sedicenti “progressisti” rappresentano, fatta di menzogne propagandate a suon di controllo mediatico e violenza di strada.

domenica 24 marzo 2019

CI CHIAMANO "POPULISTI"? D'ORA IN POI CHIAMIAMOLI "ELITISTI"


(Difficoltà: 4,1/5)

Per anni ormai ci hanno rotto i coglioni con l'accusa di “populismo”, appioppata a chiunque non sia allineato con il pensiero unico euro-germanico, immigrazionista e filo-islamico.
Il termine “populista”, vociato ai quattro venti ad ogni occasione (soprattutto le più stupide), ha chiaramente un intento denigratorio: nella più tipica tattica stalinista (non dimentichiamo per es. che “Mutti” Merkel proviene dalla DDR) si cerca di colpire la persona invece degli argomenti. Una discussione sul punto rivelerebbe la fallacia criminale delle posizioni di questi stalinisti, ma nel momento in cui si bolla ogni manifestazione di opposizione come proveniente da gruppi “populisti” e da individui bollati come nazionalisti, razzisti, “islamofobi” e via diffamando, allora anche gli argomenti di questa opposizione possono essere con buona coscienza scartati a priori e a prescindere. E non importa quanto questi argomenti suonino razionali e realistici: le persone “buone”, quelle che parteggiano per l’anti-democrazia eurounionista e per il trapianto dell’Africa nel nostro continente, sono autorizzate a tapparsi le orecchie come le famose scimmiette.

domenica 17 marzo 2019

CHRISTCHURCH

(Difficoltà: 3,4/5)

E’ impossibile, per una persona civile, non condannare l’infame gesto di (nome), il terrorista che ha recentemetnte ucciso 50 musulmani sparando all’impazzata in due moschee in Nuova Zelanda. Per persone civili, l’odio non può trovare giustificazioni, anche quando avviene in risposta ad altro odio. Perché le cose vanno dette tutte: le 50 persone non meritavano di morire, ma quello che esse sentivano quotidianamente dalle parole dell’imam e leggevano sul testo di riferimento della loro religione non erano parole di amore e tolleranza, bensì parole di odio, violenza e sopraffazione verso tutti i non aderenti all’Islam. Che l’odio richiami l’odio è un fatto della natura umana, è ciò che ci fa essere ciò che siamo. Ma l’odio va “razionalizzato” e incanalato nei limiti di una risposta civile, anche se – quando le circostanze lo richiedano - spietata e risolutiva. Deterrenza e giustizia sono le parole chiave, criteri di civiltà che impongono che si debbano colpire i responsabili diretti o indiretti di attacchi e soprusi, non delle persone innocenti ritenute colpevoli “per associazione”.

martedì 5 marzo 2019

SUGLI IMMIGRATI FUORI DAI SUPERMERCATI


 (Difficoltà: 3,3/5)
Li vediamo tutti ogni santo giorno: ragazzoni neri, in età da militare o da lavoro, appostati fuori dai supermercati a questuare i resti in moneta della spesa delle signore.


L’Elemosina fa Sentire “Virtuosi”, ma Provoca Danni

L’elemosina è un’arma a doppio taglio: dimostra “spirito cristiano” e ci fa sentire bene, buoni e virtuosi. M a essa incatena anche il povero alla sua condizione: l’assistenzialismo protratto ha sempre provocato disastri nelle comunità e negli stati. Un antico proverbio cinese recita: "Se un uomo ha fame, non regalargli un pesce, ma insegnagli a pescarlo". Ora, cosa imparano i mendicanti – indipendentemente dalla razza – dallo stare fuori dai supermercati a pregare le massaie per degli spiccioli? Con che animo andranno un giorno a faticare sapendo che per loro la strada della questua, infinitamente più facile e meno faticosa, è sempre aperta? L’elemosina andrebbe fatta solo a persone che non hanno alcuna possibilità di trovare una fonte di sostentamento altra da quella: persone con gravi e visibili disabilità, per es.

domenica 3 marzo 2019

PRENDENDO SPUNTO DAL CASO DEL "MAOSTRO DI FOLIGNO": L'"INDUSTRIA DELL'ANTIRAZZISMO" E I SUOI FAKE


(Difficoltà: 2,2/5)

Si fa un gran parlare dell’episodio del maestro di Foligno che avrebbe razzisticamente umiliato un alunno nero di fronte ai suoi compagni, proferendo al suo indirizzo frasi come: “Guardate come è brutto” (1). Prima ancora di aspettare gli accertamenti e dimentichi di quanto la realtà sia complessa e vada valutata in tutte le sue sfaccettature, l’“industria dell’anti-razzismo” e la sinistra, garantista solo per i suoi, si sono buttati a pesce sulla news e hanno, nella migliore tradizione stalinista, “buttato il mostro (anzi: il "maostro") in prima pagina”. “Massacrare uno per educarne cento”, proprio come ai vecchi tempi. In realtà, esiste nella scuola primaria una tecnica didattica chiamata “role-playing” (gioco di ruolo), e può benissimo essere che il maestro abbia voluto giocare la parte del razzista per suscitare negli alunni sdegno e far loro capire quanto è sbagliato il giudizio in base al colore della pelle. A questo punto poco sappiamo, e dovremmo sospendere il giudizio, vista la posta in palio: la carriera e la vita di un individuo.