domenica 11 ottobre 2015

IL POPOLO ARIANO E L'ARTE DI ANDARE A SBATTERE IL GRUGNO

(Difficoltà: 1,7/5)
Solo un commento sulla proverbiale intelligenza del Popolo Ariano, che non smentisce mai se stesso... Ho commentato qualche giorno fa la furbata dell'“apertura” della Merkel ai profughi siriani: null'altro che un'operazione di propaganda per addolcire l'immagine dei crucchi, pesantemente compromessa dalla spietatezza omicida con cui hanno – di nuovo e a distanza di quasi ottant'anni– molestato e dissanguato il popolo greco, e per favorire l'industria domestica con l'apporto di manodopera a basso costo. Al gesto madreteresiano della matrona germanica era seguito – ma guarda un po' la sorpresa – l'invito all'industria automobilistica tedesca ad assumere i nuovi arrivati.

venerdì 25 settembre 2015

UNA SEMPLICE "CONFUTAZIONE" DELL'OMOFOBIA

(Difficoltà: 3,7/5)
“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.” Mmmh... e se uno è un masochista? No, questo precetto evangelico non è un granchè. Lo stesso vale per: “Non dire degli altri...”: anche qui, ci vuole qualcosa di più previdente. Una regola per domare la bestia del pregiudizio che alberga in ognuno di noi può risiedere nella seguente massima: “Giudica l'altro per ciò che fa e non per ciò che è.” Ma, si dirà: "Uno che ruba, è poi anche un ladro, no?" Risposta: certo, ma lo è in conseguenza di ciò che fa.

sabato 19 settembre 2015

CUORE DI MADRE

Non leggo il quotidiano della mia città frequentemente: diciamo due volte alla settimana. Qualche giorno fa m'imbatto nel necrologio di un giovane, Michelangelo Rosso Colletti. Il suo nome e il suo viso li ricordo bene: da almeno 25-30 anni il suo necrologio appare ogni anno sulle pagine del quotidiano. Già la prima volta che lo notai – e parlo di 10, forse 15 anni fa - mi colpì il fatto che si trattasse di una foto in bianco e nero tra molte altre foto a colori, e mi colpì il giovane volto che raffigurava. Capii immediatamente che il suo venire a mancare non doveva essere recente, e infatti si trattava della celebrazione dell'anniversario di una morte avvenuta in un tempo lontano, negli anni '80: “XX... Anniversario. Michelangelo Rosso Colletti. Ti penso sempre con tanto amore. Mamma Clara.” L'amore solitario di una madre, dunque, ostinato nei decenni, e che solo la propria morte – e l'auspicato ricongiungimento con il figlio – potrebbe placare. Uno straordinario esempio di affetto, racchiuso in un'immagine in bianco e nero e in un breve messaggio, appena lambito dalle folate di un'epoca intrisa di inutilità e di reciproca indifferenza. Ginestra solitaria sul volto indurito di una costa che fa scivolare verso il basso pensieri, parole e azioni.

domenica 13 settembre 2015

"ERGASTOLO DEL DOLORE"

(Difficoltà: 0,9/5)

"Madre Merkel, la ParaCulona"
In Italia, l'unica certezza della pena è quella dei familiari delle vittime di ingiustizie: un "ergastolo del dolore" che si alimenta dell'incertezza della pena per il reprobo e di una sostanziale impunità che non manca mai di applicarsi ormai a tutto lo spettro criminologico. La prescrizione del crimine, che non si nega ormai a nessuno, è la condanna definitiva della vittima, che mai si vedrà ottener giustizia. L'ultimo abuso è quello dell'assassino Giovanni Scattone, "premiato" con una condanna definitiva a 5 miserabili anni e con una cattedra a tempo indeterminato in una scuola superiore.

domenica 6 settembre 2015

10MILA COSE CHE MI FANNO INCAZZARE/9976

(Difficoltà: 1/2)
 VA IN ONDA LA PORNOGRAFIA DEL DOLORE
"Un bel piantino per l'audience, signora?"
Si dice spesso che, di fronte al dolore, più di tante parole può il silenzio. La televisione ha un modo tutto personale di interpretare questa massima, in quella che viene definita, in maniera giustamente spregiativa, “tv del dolore”. La strategia è semplice: si prende una persona che ha vissuto un forte trauma (un familiare ucciso, una casa distrutta dal terremoto, la disoccupazione), le si fa una domanda e le si piazza il microfono in bocca attendendo la risposta, il tutto a favore di telecamera, con un primo piano inesorabile dell'intervistato. Ottenuta la risposta, si valuta il grado di drammaticità della stessa, soprattutto per come può essere percepita dal telespettatore, e se è quello giusto, si rimane immobili e silenti per diversi secondi, microfono in mano, quasi come per suggere vampirescamente dal silenzio e dall'espressione addolorata dell'intervistato -che da quella pausa trarrà occasione per riflettere su quanto appena detto, con inevitabile ulteriore struggimento– linfa da tradurre in ascolti. 

domenica 30 agosto 2015

DOVE SONO LE "QUOTE AZZURRE"? IL VERO SCANDALO DELLA SCUOLA ITALIANA

(Difficoltà: 2,3/5)

Si fa un gran parlare di “quote rosa” (nemmeno più tanto, visto il miserevole spettacolo offerto negli ultimi anni da coloro che ne hanno beneficiato). Tutto è nato dalla (e in gran parte rimasto nella) politica, nel tentativo, da parte dei partiti, di raggranellare qualche grumo di voti tra l'elettorato femminile (come se le donne fossero tutte femministe e fossero incapaci di provare una giusta riprovazione per colleghe di genere catapultate, senza alcun tipo di requisito o virtù, in posti da 15 mila euro al mese) o tra qualche cuore dolente della Sinistra (o di quella cosa merdiforme che in questo Paese si fa chiamare tale).

domenica 23 agosto 2015

INTELLIGENZA ED ESPERIENZA: UNA PICCOLA RIFLESSIONE

(Difficoltà: 2,1/5)

"Persona intelligente. Ma solo a giudicare dalla lavagna"
E abbastanza comune equivocare l'esperienza per intelligenza. Ognuno di noi ha un “repertorio” di esperienze da cui attingere per risolvere alcuni problemi pratici o cognitivi in maniera relativamente veloce. E' chiaro come la velocità nella risoluzione di un problema non ha - quasi mai  - a che fare con un maggiore o minore livello d'intelligenza: hanno molto più peso fattori emotivi come la motivazione, lo stato di benessere psico-fisico, il livello di freschezza mentale, che possono dipendere da molte cose. Soprattutto, pesa la trascorsa esperienza con problemi simili o equivalenti. L'essenziale è l'effettiva comprensione del concetto (o situazione) e il fatto che si arrivi a risolvere il problema, indipendentemente dal tempo che ci si impieghi. La prontezza, infatti, può derivare dal fatto che si è incontrata la stessa situazione o problema precedentemente e si può ora pescare dal repertorio della memoria a lungo termine la chiave di lettura che porta alla risoluzione, anche a dispetto di variazioni minime. E anche una certa freschezza mentale, che può accelerare il processo, aiuta.

domenica 2 agosto 2015

"GENERAZIONE XXX": PORNODIPENDENZA, MINACCIA EPOCALE

(Difficoltà: 1,9/5)

La pornodipendenza è una realtà dei nostri giorni: non c'è paragone fra i metodi di fruizione di un tempo e quelli attuali, fra le riviste e i film vhs e l'internet ad alta velocità.
Come si spiega questa dipendenza, che pur la scienza ufficiale non riconosce, nell'ottusità procedurale di ritenere infondato tutto ciò per cui non c'è una ricerca, anche se basterebbe mettere assieme la casistica empirica con ciò che già si sa su come gli ingranaggi della dipendenza “ufficiale” (alcol, droghe, gioco) operano nel cervello? Questo video  (in inglese) tratta il problema a fondo.

domenica 26 luglio 2015

EDUCAZIONE INFANTILE E UTOPIA NECESSARIA

(Difficoltà: 4,4/5)


All'educatore dico: è necessario inculcare nel bambino l'idea di un mondo ideale. Questo può essere il mondo delle favole, dove tutti vivono felici; ma può essere anche il mondo dei principi costituzionali, da evocare ogni volta che si parla di temi che vi si ricollegano interdisciplinarmente (rispetto dei diritti del bambino, lavoro, interculturalità ecc.) Naturalmente, occorre tacere, soprattuto nei primi anni, il fatto che questi principi sono, soprattutto nel nostro Paese, raramente applicati: il bambino in età di scuola primaria non è ancora attrezzato a elaborare questa discrepanza. Sulla stessa linea, gli va nascosta la realtà del male nel mondo, alludendovi solo con il linguaggio trasfigurativo della favola, della fiaba o della parabola.

domenica 5 luglio 2015

TIFO E POLITICA

(Difficoltà: 1,7/5)

"Renzi ultrà"
Al netto di coloro che votano i delinquenti per interessi particolari, legali (sperare in lavoro nel pubblico) o illegali (ottenere un appalto con carte truccate), ciò che in Italia spiega la pervicacia con cui un sostanzioso "zoccolo duro" di elettori dà fiducia a degli impresentabili, è la somma ottusità di chi mescola tifo e politica. Ma tifo e partecipazione politica dovrebbero stare agli antipodi: il tifo è passione irrazionale, cioè una fede; il voto, al contrario, dovrebbe essere frutto di un calcolo: chi rappresenta meglio i miei interessi e quelli del Paese.

sabato 27 giugno 2015

PUBBLICITA' ED EUGENETICA

(Difficoltà: 4,3/5)

Pubblicità "eugenetica"
L'estetica della pubblicità verte sull'eugenetica. Ma, a essere onesti, la sostanza del messaggio pubblicitario non rispecchia, su questo versante, l'operato di un Ministero della Propaganda goebbelsiano, anche se molte delle sue strategie di comunicazione provengono da lì. L'ideale pubblicitario di una società di persone forti e belle, infatti, non passa attraverso la manipolazione genetica, bensì attraverso la manipolazione delle coscienze. Il lato positivo è che la pubblicità non discrimina tra gli alti con i capelli biondi e i bassi con il naso adunco, ma tra i poveri e ricchi: se fosse questione di geni, non avrebbe senso acquistare lo shampoo che trasforma i capelli in fili di seta o il trucco che può far assomigliare alla star del cinema. Il lato negativo, è che della perfezione estetica – come di ogni altra perfezione o forma di successo che essa millanta - la merce regala solo l'illusione.